La testa di Druso minore sarà esposta a Roma

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Dopo il successo ottenuto con l’esposizione della testa dell’imperatore Tiberio, avvenuta lo scorso marzo per celebrare l’evento del G7 dei Ministri della Cultura a Firenze, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha organizzato un altro grande evento espositivo nel suo centro di Roma. Questa volta il protagonista sarà Druso Minore, ultimo importante recupero del reparto direttamente dagli Stati Uniti.

Druso minore I secolo d.C.

La testa in marmo, raffigurante il generale Druso, figlio dell’imperatore Tiberio, si data al I secolo d.C. e proviene dal Museo Civico di Sessa Aurunca da cui fu sottratta durante il secondo conflitto bellico. Le attività investigative e diplomatiche riguardanti i beni culturali sottratti durante il secondo conflitto mondiale continuano nonostante siano trascorsi quasi ottant’anni da quei tragici eventi e la testa recuperata è il risultato di una delle ultime intense attività investigative. Grazie all’esame di una pubblicazione del 1926, relativa allo scavo archeologico del criptoportico dell’antico teatro romano di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, è stato possibile acquisire notizie sul ritrovamento di 4 teste in marmo.

Una di queste raffigura il ritratto del generale Druso, sottratto dal Museo Civico di Sessa Aurunca durante il periodo di occupazione bellica. L’opera venne commercializzata in Francia, con destinazione finale negli Stati Uniti d’America dove, nel 2004, fu acquistata dal museo di Cleveland.

La procedura giudiziaria instaurata a Roma e l’azione diplomatica condotta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) hanno permesso di intraprendere una trattativa per la restituzione dell’importante scultura.

(Qui l’articolo: https://mediterraneoantico.it/articoli/news/restituito-allitalia-druso-trafugato-napoli/)

All’accordo stipulato tra il MiBACT e il museo statunitense, sottoscritto il 14 aprile 2017, è seguito il rimpatrio del Druso, avvenuto il 1° giugno scorso, che è andato ad aggiungersi all’altra importante scultura, quella dell’Imperatore Tiberio, anche questa recuperata negli USA e provento del furto avvenuto a Sessa Aurunca durante le fasi conclusive della Seconda Guerra Mondiale.

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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