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Era il 18 Agosto 2015 quando la notizia della decapitazione dell’archeologo Khaled al-Asaad ha fatto il giro del mondo. Si potrebbe pensare ad uno dei tanti morti di questa assurda guerra, ma Khaled per tutti è diventato il soldato di Palmira. 50 anni passati tra le rovine della città romana a custodire un tesoro e una memoria preziosa per il mondo dell’archeologia e della cultura locale. Tra i motivi della sua condanna a morte il non voler rivelare il luogo dove aveva nascosto i tesori della sua Palmira, pensando settimane prima, vista l’instabilità della situazione siriana, ad un possibile attacco e conquista della città da parte dell’Isis.
Se la sua morte ha voluto rappresentare per questi “signori” un atto di cancellazione concreta della bellezza dell’arte degli infedeli, il suo prezioso lavoro per la comunità non verrà mai dimenticato né cancellato.

Courtesy of Museo Salinas -Sala Khaled al-Asaad / ph Iole Carollo
Courtesy of Museo Salinas -Sala Khaled al-Asaad / ph Iole Carollo

Il gesto sicuramente più forte da parte della comunità scientifica arriva dal Museo Salinas di Palermo che oggi 5 Febbraio 2016 gli ha voluto intitolare una sala , quella dei sarcofagi fenici della Cannita, alla presenza della Direttrice Francesca Spatafora e dell’Assessore dei Beni Culturali , Prof. Carlo Vermiglio. I motivi sono nobili : in memoria della sua coraggiosa resistenza e per aver dedicato una vita intera alla ricerca e alla difesa di uno dei siti archeologici più preziosi al mondo, diventato anche Patrimonio dell’Unesco.
L’evento è inserito in una giornata di studi dedicata al tema : ” La minaccia della memoria. Conflitti ideologici e speculazione finanziaria”, organizzata dal Museo Salinas e dalla Fondazione Whitaker, in cui un altro illustre personaggio del panorama archeologico mondiale, il Prof. Paolo Matthiae ha voluto dare il suo contributo con una conferenza sul tema delle distruzioni e dei saccheggi operati dai terroristi dell’Isis nel Vicino e Medio Oriente. Un tema purtroppo di scottante attualità che riguarda il mondo intero e che non si può ignorare.

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La figura di Khaled al-Asaad e questo suo ricordo vuole così essere un auspicio per le nuove generazioni per un mondo di dialogo tra culture, in quel luogo, il museo, che raccoglie le testimonianze di un passato collettivo, di memoria delle civiltà del mediterraneo che hanno contribuito alla costruzione complessa dell’identità del nostro presente.

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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