Riapre l’Antiquarium di Pompei. In mostra la devozione antica e moderna.
Ancora novità dal grande cantiere di Pompei, questa volta con la riapertura dopo 36 anni di buio di uno dei luoghi simbolo della città di Fiorelli e poi di Maiuri, cioè l’Antiquarium. La sua storia comincia nel lontano 1873-1874 quando l’allora direttore degli scavi Giuseppe Fiorelli lo fece realizzare nella sottostante terrazza del tempio di Venere con affaccio verso Porta Marina per ospitare una serie di reperti maggiormente rappresentativi della vita quotidiana di Pompei, oltre alcuni calchi delle vittime dell’eruzione del 79 d.C.
L’ombra degli Etruschi in mostra a Prato
In epoca etrusca l’area della Toscana comprendente la pianura e le alture collinari fra Firenze, Prato, Pistoia, il Montalbano, il Mugello e la Val di Sieve (ovvero il territorio a nord del fiume Arno, definibile come “fiesolano” dal nome del centro etrusco di Fiesole che fungeva da fulcro) costituiva un’area strategica la cui unità culturale è testimoniata da un notevole tesoro archeologico. La mostra “L’ombra degli Etruschi. Simboli di un popolo fra pianura e collina”, allestita a Palazzo Pretorio di Prato (visitabile fino al 30 giugno 2016), ripercorre la storia delle popolazioni che abitavano quest’area attraverso una produzione di pregio tra cippi, stele e bronzetti, utili per comprendere le radici culturali profonde e apprezzare il significato di una produzione eccellente, strettamente connessa alla sfera del sacro e dell’oltremondano.
La celebrazione della Pace
La propaganda politica dell’imperatore Augusto (27 a.C.-14 d.C.) fu quella di celebrare la Pax, la dea Pace attraverso la costruzione di un altare: l’Ara Pacis Augustae. Sorgeva al centro di un’ampia area pianeggiante del Campo Marzio, libera da costruzioni, utilizzata per le esercitazioni militari e per le attività ginniche. Il Senato decretò la sua costruzione il 4 luglio del 13 a.C. e fu inaugurato il 30 gennaio del 9 a.C., nel giorno dell’anniversario della nascita di Livia, moglie dell’imperatore.
Il ritorno della Lampadoforia, rivive la Neapolis delle origini.
Il grande corteo storico ci riporterà nel V secolo a.C. per farci rivivere “quanno nascette Napule” con il ritorno dopo oltre quattrocento anni, dell’antica corsa simbolica con le fiaccole: “La Lampadoforia”, una gara a squadre a staffetta che fino all’epoca del Vicereame Spagnolo, si perpetuò nel Tempo e che animerà ancora i “Decumani” subito dopo il corteo con 4 squadre di atleti, sempre in costume storico, a rappresentare le quattro principali etnie che fondarono la Città: Cumani, Siracusani, Ateniesi e Calcidesi.
Riflessi del Nilo. La grande sala di Palestrina
Nuova vita per il Complesso degli Edifici del Foro di Palestrina. Si inaugura, il 30 aprile, il percorso culturale nel cuore della città che permetterà per la prima volta di ammirare l’ “Aula Absidata” dove era collocato il famoso mosaico policromo del Nilo.
Sinai: l’origine dell’alfabeto
Il prossimo 25 aprile, alle ore 18.30, presso il Museo Egizio del Cairo verrà inaugurata dal Ministro delle Antichità il Dr. Khaled El-Enany la mostra temporanea "Sinai: the Origin of the Alphabet". L’esposizione, organizzata in collaborazione con la Missione Archeologica dell’Università di Bonn, si inserisce nel quadro della celebrazione della Festa della Liberazione del Sinai e mostrerà tutti i reperti custoditi all’interno del Museo Egizio del Cairo contenenti le prime iscrizioni alfabetiche.