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Parco di archeologia condivisa a Poggio del Molino. Sosteniamo il progetto

Obiettivo del progetto è strutturare un Parco di archeologia condivisa presso l'area archeologica di Poggio del Molino. Alla base della proposta vi è la consapevolezza che il patrimonio culturale non rappresenta un valore in sé, ma un valore relazionale: un sito archeologico - costituito a volte da poco più di qualche muro diroccato - ha il valore che la società civile e la comunità di riferimento gli attribuiscono. E questo valore è direttamente proporzionale al coinvolgimento e alla partecipazione di ogni cittadino nel processo di definizione e di gestione della nostra eredità culturale.

Le insegne romane di Palazzo Massimo alle Terme

Le insegne di Palazzo Massimo sono state ritrovate nel 2005, durante degli scavi effettuati sul Palatino, in un’area compresa tra il Colosseo e l’attuale Via Sacra. Il rinvenimento è avvenuto all’interno di una fossa ricavata in uno degli ambienti semipogei della terrazza di età flavio-neroniana di un piccolo tempio del più antico santuario pertinente le Curiae Veteres, sede di un culto civico istituito secondo la tradizione da Romolo, e citate da Tacito come uno dei vertici dell’area sacra del Palatino, attribuito anch’esso al fondatore mitico della città. In questo quadro topografico si inquadra il ritrovamento dei signa, all’interno di una fossa, che, dal punto di vista stratigrafico, ha tagliato un pavimento che ha restituito materiale databile agli inizi del III secolo d.C.

Lo scavo in Piazza. Una casa, una strada, una città

Ci sono i pavimenti a mosaico di una domus romana, una lucerna figurata rinvenuta nel vicino Palazzo Busetti, una selezione dei pezzi più notevoli del celebre tesoro romano-barbarico trovato in Via Crispi nel 1957, un frammento di scuola antelamica attribuibile forse alla fabbrica del Duomo e decine di altri reperti provenienti dallo scavo di Piazza della Vittoria. E c’è la cosiddetta “via obliqua”, una strada di orientamento anomalo -in deroga al perfetto reticolo ortogonale della città romana incentrato sulla via Emilia- che inciderà sulla fisionomia urbana fino al pieno medioevo e di cui è emerso un tratto anche sotto Palazzo Busetti.

Esposizione di un eccezionale reperto appena recuperato dagli USA

Nell’approssimarsi del primo G7 dei Ministri della Cultura (Firenze, 30 e 31 marzo 2017), il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale apre per la prima volta al pubblico la sua prestigiosa sede nel cuore di Roma, per l’eccezionale esposizione dell’ultimo importate recupero: una testa in marmo, raffigurante l’Imperatore Tiberio, del I sec. d.C.

E’ di Psammetico I il colosso trovato a Eliopoli

E’ Wahibra Psammetico (Psammetico I) il faraone rappresentato dal colosso scoperto i giorni scorsi a Matariya, il sobborgo del Cairo dove anticamente sorgeva Eliopoli. Queste le parole del Ministro delle Antichità nel comunicato stampa tanto atteso ieri sera lasciato dopo che i frammenti emersi dalla falda acquifera sono stati difficilmente recuperati e trasferiti in tutta sicurezza dal sito di Iunu al giardino del Museo Egizio del Cairo, dove, ad attendere il sovrano, era già pronto un team di restauratori e dove, dopo i dovuti restauri, il colosso resterà in mostra fino alla sua definitiva collocazione nel GEM di Giza. E’ quindi con grande sorpresa che si è appresa la notizia che il colosso non appartiene a Ramesse II.

St Wrt Egyptian – La grande donna egiziana dall’antichità ad oggi...

Non c’è che dire, marzo, in Egitto, è proprio il mese tinto di rosa. Infatti oggi, 16 marzo, nella terra dei faraoni si celebra la festa della donna e il 21, primo giorno di primavera, si omaggiano le mamme. Per la duplice occasione il Museo Egizio del Cairo ha organizzato per domenica 19 marzo una giornata interamente dedicata alla donna, al suo ruolo nella società dall’antico Egitto ai giorni d’oggi. Con “St Wrt Egyptian”, il nome dell’evento, sarà possibile partecipare ad un tour guidato serale che tratterà i temi che ruotavano intorno al mondo delle donne nell’antico Egitto e interverranno anche due grandi ospiti di nazionalità egiziana che rappresentano il modello di imprenditorialità al femminile in Egitto: la Signora Rania Yahya, membro del Consiglio Nazionale per le Donne, la quale ha lanciato una campagna di sensibilizzazione in cui invita le donne a rompere le mura del carcere in cui si sentono intrappolate e rinchiuse, e il Capitano Magda Malek, la prima donna pilota egiziana al comando di un Boeing 777-300. L’iniziativa fa parte delle attività offerte dal Museo Egizio che, nel trattare i vari argomenti legati alla civiltà egizia, svolge un’opera di sensibilizzazione verso la cultura del proprio paese e verso i problemi sociali.