Spartaco. Schiavi e padroni a Roma
Il più grande sistema schiavistico che la storia abbia mai conosciuto è quello di Roma antica. Un’intera economia era basata sullo sfruttamento di una “merce” cara e redditizia quanto deperibile: l’essere umano. La società, l’economia e l’organizzazione dell’antica Roma non avrebbero potuto raggiungere traguardi così avanzati senza lo sfruttamento pianificato delle capacità e della forza lavoro di milioni di individui privi di libertà, diritti e proprietà. Basti pensare che stime recenti hanno calcolato la presenza tra i 6 e i 10 milioni di schiavi su una popolazione di 50/60 milioni di individui.
Al Museo Egizio, il 1° aprile è un giorno di festa:...
Un’occasione imperdibile per chi non ha ancora visto la trasformazione del museo o per visitare la mostra “MISSIONE EGITTO 1903-1920. L’avventura archeologica M.A.I. raccontata”
Per festeggiare i primi due anni dall’inaugurazione del nuovo allestimento, sabato 1 aprile 2017 il Museo Egizio osserva un orario prolungato 9-21 e offre l’ingresso a tariffa unica € 5.
La storia della vestale Cossinia
In questa storia di sacerdozio, si cala la figura di Cossinia. Discendente da una nobile famiglia tiburtina, fu destinata al sacerdozio di Vesta a Tivoli, ma terminato il servizio non tornò a casa, restò nel collegio fino agli ultimi giorni della sua vita. Morì infatti all’età di 75 anni e la popolazione le attribuì grandi onori per la sua devozione sincera verso la cura del focolare, tanto che, il suo corpo, fu portato a braccia all’interno della sua dimora eterna. Nel 1929, a Tivoli, fu ritrovato il suo monumento funebre. Un caso assolutamente eccezionale e unico perché fin’ora non si conoscono tombe di vestali. La tomba si presenta come un’ara issata su cinque gradoni di travertino dove accanto fu scoperto un altro complesso funerario simile, sotto il quale venne ritrovato il corpo di una donna inumato in un sarcofago marmoreo.
I Fori dopo i Fori. La vita quotidiana nell’area dei Fori...
Un’interessante e quanto mai diversificata selezione di questi reperti – tra cui ceramiche, sculture, monete, oggetti devozionali e di uso quotidiano –, tra le migliaia recuperati e per la maggior parte esposti per la prima volta, racconteranno questi significativi periodi storici all’interno della mostra I Fori dopo i Fori. La vita quotidiana nell’area dei Fori Imperiali dopo l’antichità, ospitata nella suggestiva e quanto mai congeniale cornice dei Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali dal 30 marzo al 10 settembre 2017.
Nuove aperture a Pompei. Restituite alla fruizione le domus di Sirico...
Giornata ricca di aperture oggi a Pompei. Il Soprintendente Osanna e il Generale Curatoli hanno presentato alla stampa i nuovi lavori del Grande Progetto Pompei che hanno portato alla messa in sicurezza della Regio VII, con la restituzione della viabilità principale di questa e l’apertura di due importanti domus che, nell’attuale suddivisione dell’area, sono situate nella zona che comprende il quartiere del Foro Civile e parte degli isolati abitativi che gravitano all’interno e a ridosso dell’asse viario formato da Vicolo dei Soprastanti – Via degli Augustali – Vicolo del Lupanare.
Pompei e Napoli in tandem per la valorizzazione dell’archeologia campana
Pompei e il Museo Archeologico di Napoli (MANN) viaggiano ancora in tandem, lungo la strada della riscoperta dei rapporti tra le civiltà del Mediterraneo, verso una meta comune che è la valorizzazione delle antichità campane. La partnership tra le due istituzioni archeologiche, caso forse unico in Italia, è partita già due anni fa con la mostra “Pompei e l’Europa” e si è rafforzata nel 2016 con “Egitto- Pompei”. I positivi risultati dell’esperimento (+20% di visitatori a Pompei e +29% a Napoli) hanno convinto le rispettive direzioni a proseguire anche per il 2017 sulla scia della condivisione, con un nuovo progetto espositivo parallelo (le mostre “Pompei e i Greci” nella città antica e “Amori Divini” a Napoli) dedicato al rapporto tra le civiltà italiche e il mondo greco.