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“Il Vino del Tuffatore – Archeologia e dieta mediterranea”

L’11 e 12 novembre nel Museo di Paestum si terrà la terza edizione de “Il Vino del Tuffatore - Archeologia e dieta mediterranea”. Sarà l’occasione per un incontro...

I Longobardi (ri)provano a conquistare Napoli

Grande attesa per la mostra sul popolo “dalle lunghe barbe” in programma al Mann dal 21 dicembre 2017 al 25 marzo 2018 C’è grande attesa...

Il teatro mobile a Pompei. Un nuovo modo di vivere l’antica...

Pompei sperimenta il teatro mobile con la messinscena della tragedia Octavia. Un esperimento scenico che propone un modo differente di conoscere l’antica città di Pompei, rivivendo...

Diario Mitico. Cronache visive sulla Collezione Farnese

Diario Mitico, edito da 5 Continents Editions, è la storia di un viaggio visivo a contatto con la scultura classica del Museo Archeologico Nazionale...

A Sutri un attentato alla costituzione romana

*L’atto incostituzionale di Sutri “in castris” Secondo le Storie di Livio (ab Urbe condĭta 7, 16, 7-8) Sutri è teatro di un importante evento nella...

La conversione al cristianesimo della Nubia e l’iscrizione di Silko

Teodosio I era salito al trono patriarcale di Alessandria il 10 febbraio 535, grazie agli aiuti di cui godeva in seno all’apparato imperiale. Eletto da una minoranza, imposto e mantenuto sul trono dal governo, egli era molto impopolare in città. Ma nel 536 il vento cambiò direzione. In quell’anno, infatti, l’imperatore Giustiniano (527565), che operava per giungere all’uniformità religiosa nell’impero (rotta dall’insanabile e perdurante divisione tra quanti a Calcedonia, nel 451, avevano accettato le decisioni conciliari sulle “due nature” e l’unica persona di Cristo e quanti invece le avevano respinte, e con essi la maggioranza assoluta degli egiziani), ritenne che ormai l’appoggio garantito a Teodosio non avesse più ragione d’essere se non nel caso di un’abiura del Credo anticalcedonita da parte del patriarca. Credendo di potergli perciò estorcere facilmente almeno una formale adesione a Calcedonia (secondo la Storia dei Patriarchi, in cambio della sua adesione all’ortodossia imperiale l’imperatore gli avrebbe offerto poteri eccezionali, promettendogli di unire il potere temporale a quello religioso, di essere cioè contemporaneamente sia augustale sia patriarca), Giustiniano lo convocò a Costantinopoli (novembre-dicembre 536).