Torna a risplendere il Mitreo di Londra

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Nel centro di Londra, ormai sovrastato da moderne costruzioni e grattacieli, si trova uno dei mitrei meglio conservati della Gran Bretagna. Si sa che la City non è florida di vestigia romane e quello che oggi viene definito “London Mithraeum” fu al momento della sua riscoperta un evento sensazionale o per citare le parole di Sophie Jackson, principale consulente archeologico del progetto, “una delle scoperte più importanti fatte a Londra, se non nell’intera Gran Bretagna, nel ventesimo secolo”.

Temple Of Mithras Dig 1954, Photo By Robert Hitchman (c) MOLA

La struttura, sopravvissuta 2000 anni, fu portata alla luce a seguito di lavori di ricostruzione della zona est di Londra nel 1954. Dal giorno del suo ritrovamento, il sito ci ha regalato numerosi manufatti di epoca romana e ogni anno viene frequentato da più di 30.000 visitatori. La struttura fu associata al culto della divinità orientale Mitra a seguito del recupero di una testa intagliata raffigurante un giovane dio. Persino Winston Churchill, allora primo ministro del Regno Unito, capì l’importanza di questa scoperta e bloccò i lavori di demolizione che la compagnia “Legal and General” portava avanti al fine di realizzare un nuovo blocco di uffici. Purtroppo, per ben otto anni, il sito venne dimenticato e parzialmente conservato.

The 1962 Temple Of Mithras Reconstruction (c) MOLA

Solo nel 1962 si decise di valorizzare il tempio, spostandolo di 100 metri dal luogo di origine e ricostruendolo. Successivamente si incorporarono anche materiali e pietre che nel corso del tempo andarono perduti. La testa del dio e altri bellissimi intagli furono portati al museo di Londra, mentre le originali panche in legno, ritenute dagli archeologi di oggi un raro tesoro, furono buttate via. Il Mithraeum è finalmente tornato a casa con un progetto approvato nel 2009 che lo vede facente parte dei quartieri generali europei della compagnia “Bloomberg”.

Finalising The Reconstruction Of The Temple Of Mithras (c) MOLA

“Londra ha una lunga storia come crocevia per la cultura e il business e noi stiamo costruendo su questa tradizione”: il fondatore della società, Michael Bloomberg, rimarca con queste parole l’importanza di valorizzare i propri tesori, rendendoli parte del nostro mondo, così lontano da quello degli antichi romani. Più di 700 manufatti verranno messi in esposizione nella nuova sede della compagnia, tra questi vi saranno numerosi reperti rinvenuti durante la fase di scavo come una porta in legno, sandali chiodati, un piccolo elmo da gladiatore inciso nell’ambra e numerose tavolette cerate tra cui quella recante il primo riferimento storico al nome della città. Sarà possibile accedere al tempio nella sua sede originaria, nel basamento della Bloomberg, a partire da martedì 14 Novembre.

Scene Of Mithras Slaying Bull Tauroctony (c) PAYE Conservation

L’ingresso è libero ed è consentito tutti i giorni, eccetto il lunedì. Non appena il visitatore scenderà i neri gradini di pietra, sarà catapultato nell’atmosfera del tempio, grazie a una esperienza multisensoriale ricreante i suoni dello scalpiccio dei sandali sul pavimento e la lettura dei livelli d’iniziazione dei partecipanti al rito. I nomi degli osservanti sono stati reperiti da un graffito presente in un tempio a Roma. “Era un culto misterico e i suoi riti rimango molto ben custoditi. Non c’è nulla di scritto riguardo cosa succedesse nei templi, nessun libro di Mitra”, commenta il capo archeologo Sophie Jackson del Museo Archeologico di Londra. Il sito si trova ora sette metri sotto il livello del terreno dove, nel 240 d.C., gli abitanti di “Londinium” costruirono questo luogo di culto vicino al maleodorante e paludoso Walbrook, l’antico e perduto fiume sotterraneo che scorreva sotto la città.

Inside London’s Temple Of Mithras, Artist Judith Dobie (c) MOLA

I Mitrei erano strutture prive di finestre. Solitamente per il loro utilizzo si sceglievano luoghi naturali come caverne o cavità nel terreno: in mancanza di queste si tendeva a impiantare la sede del culto al di sotto di edifici artificiali, al fine di ricreare un ambiente tenebroso. Il luogo, di forma rettangolare, prevedeva ai lati delle panchine dove veniva svolto l’agape, il banchetto rituale. Nel fondo si ergeva un piccolo altare con la tauroctonia, ovvero la classica iconografia del dio, rappresentato intento a uccidere un toro. Questo culto misterico di origine orientale venne praticato anche entro i confini dell’Impero Romano a partire dal I secolo a.C per poi diffondersi ampiamente, soprattutto trai soldati romani. Il mitraismo come pratica religiosa si estinse poco dopo il decreto Teodosiano del 391 d.C. che mise al bando tutte le religioni pagane.

Foto: All images are copyright MOLA

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