La Riforma del 2014 che ha riguardato i Musei statali in Italia è stata prevista dal nuovo regolamento di organizzazione del MiBACT.
Definita una vera e propria rivoluzione, essa ha concretizzato sia quel che il dibattito scientifico, sin dagli Anni Trenta del Novecento, delineava come obiettivo di sviluppo per i musei italiani, sia quanto previsto da numerose proposte di legge che ambivano alla creazione di istituti museali dotati di autonomia.
4 sono i principali obiettivi della riforma:
- Recupero della missione di educazione e ricerca di competenza del MiBACT
- Creazione di un sistema museale nazionale
- Autonomia degli Istituti museali
- Progettazione culturale pubblica, con nuove regole per l’affidamento dei servizi aggiuntivi.
È anche grazie a questa riforma che, dal 2013 ad oggi, i visitatori nei musei statali sono aumentati del 18,5% (+7 milioni), arrivando al record di 45,5 milioni di ingressi nel 2016 e confermando un positivo trend di crescita anche nel 2017.
Garantire la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale sono stati i presupposti che hanno determinato un mutamento storico: il riconoscimento, nel 2015, del ruolo della cultura come servizio pubblico essenziale.
Questa tendenza fa prefigurare il possibile raggiungimento di un altro record per il 2017: 50 milioni di visitatori. Tutto questo è il merito di una strategia di valorizzazione del sistema museale nazionale, delle domeniche gratuite e anche dell’incremento dello sviluppo turistico che l’Italia ha registrato negli ultimi anni.
Il gradimento nei confronti del sistema museale nazionale è ancora più marcato se si considerano i nuovi istituti autonomi. Il focus sui primi venti musei e Parchi Archeologici del Colosseo e di Pompei evidenzia una crescita ancora più forte nel confronto tra i primi 9 mesi del 2017 e l’analogo periodo del 2016: i visitatori aumentano dell’11% e gli introiti del 14,5%.