Il villaggio operaio di Deir El-Medina. L’organizzazione del lavoro
Nello scorso numero di MediterraneoAntico.it Magazine sono state tratteggiate le figure dei servi e delle serve: purtroppo però di questi personaggi pochi sono i documenti giunti sino a noi. Come abbiamo già avuto modo di vedere le liste dei lavoratori impiegati nella costruzione della tomba del sovrano comprendevano parecchi operai. Proseguendo in questo elenco troviamo ancora due categorie non facenti parte della squadra vera e propria: i guardiani della tomba ed i custodi della porta della tomba. Nelle liste di persone collegate alla squadra costoro erano nominati dopo gli “uomini della squadra” e, in due occasioni, precedevano le serve, come ad esempio nel papiro di Torino 109, 23. Nell’ostraka di Berlino, n° 7, sono addirittura indicati come “quelli che sono fuori”. Non godevano evidentemente di un elevato status sociale: sinora infatti non è stato ritrovato nessun monumento afferente a loro e nemmeno è possibile collegare qualcuna delle tombe riportate alla luce ad un qualsiasi custode. Nei documenti sin qui recuperati i custodi della porta sono indicati con varie grafie.
Perline di vetro per Nefertiti
Qualche tempo fa abbiamo parlato del ritrovamento di alcune perline di vetro blu di fabbricazione egizia in alcune sepolture scandinave (https://mediterraneoantico.it/articoli/egitto-vicino-oriente/perle-prodotte-dal-vetraio-di-tut-nelle-tombe-danesi-di-3400-anni-fa/). Ma da dove provenivano esattamente queste perle? Esami condotti su questi preziosi ornamenti esotici ricondurrebbero ad un laboratorio del vetro che aveva fornito perline per il corredo funerario del giovane Tutankhamon. Non conosciamo ancora l’ubicazione di questo laboratorio e sarebbe azzardato e poco corretto tirare conclusioni affrettate, ma è interessante notare che nell’autunno del 2014 è stato scoperto ad Amarna, l’antica Akhetaton, un nuovo laboratorio per la lavorazione del vetro e la produzione di perline.
Vivere a Pompei. Le donne
Pur se nella società romana il matrimonio e la maternità erano considerati lo scopo principale di una donna, le donne romane e nello specifico anche a Pompei conducevano, incredibilmente per l’epoca, una vita che permetteva loro di partecipare a molti momenti sociali della città e di svolgere attività che oggi noi chiameremmo “imprenditoriali”. Sfatando il falso mito dell’ignoranza femminile molte donne, e non solo quelle dei ceti elevati, ricevevano una certa istruzione che non si limitava solamente alla formazione di base. Già a partire dal IV secolo a.C. dovevano essere presenti centri “pubblici”, gestiti da maestri itineranti, a cui potevano accedere sia ragazzi che ragazze che non potevano permettersi precettori privati, così come invece si usava nelle famiglie benestanti.
Gli Ebrei nella Sicilia Bizantina
Testimonianze letterarie e ritrovamenti archeologici.
Gli obelischi egizi a Roma: L’obelisco Flaminio
Roma, Piazza del Popolo. Il terzo obelisco più alto dell'Urbe svetta per 24 metri e ci racconta la sua storia antica attraverso le iscrizioni...
Edfu: Le origini celesti della Fondazione Templare – Il “libro caduto...
Edfu, Tempio di Horus: sulle pareti del muro di cinta interno vi sono riferimenti precisi ad un testo mitologico. In esso sarebbero state contenute le regole di costruzione e i piani dell’architettura templare. La complessità architettonica e l’armonia della struttura del tempio tolemaico rimandano quindi a un progetto che nelle sue linee guida risalirebbe alla più profonda antichità. Le raffigurazioni della sua sala ipostila e di altri ambienti ci descrivono dettagliatamente i Rituali di Fondazione che ne hanno determinato le direttive principali. Le “Parole degli Dei” narrano anche di un Sacerdote “Imhotep il Grande, figlio di Ptah” responsabile del Grande Piano di Fondazione del tempio: lo stesso nome del famoso architetto Imhotep vissuto all’epoca del faraone Djoser, della III dinastia, 2500 anni prima della fondazione tolemaica del tempio di Horus. Approfondimenti e ricerche su questi temi, corroborati da testimonianze di antichi scrittori del periodo greco-romano, e dallo studio di altre strutture sacre, ci porteranno ad una migliore comprensione del milieu culturale del popolo egizio e ad una interessante conclusione sul tema della Fondazione Templare.