Un risultato soddisfacente: Museo Egizio 1 – 0 Ignoranza/disonestà
Il Museo Egizio vince la causa civile contro Andrea Grippa, eurodeputato e vicesegretario della Lega, che dovrà versare quindici mila euro nelle casse del museo e far sparire dal web il video falso e diffamante.
Leggo con piacere la notizia che oggi è stata riportata da diversi quotidiani, perché sancisce una vittoria che va oltre il semplice “avevo ragione io” e definisce definitivamente la differenza tra due modi di essere: uno piuttosto sciatto, ignorante e disonesto; l’altro corretto, colto e comunque – a prescindere – in buona fede.
I riti funebri nella Roma repubblicana
I riti funebri nella Roma repubblicana sembrano attingere dalla civiltà greca e da quella etrusca, di cui il mondo romano arcaico è stato, sia pure in parte, il portato.
Dopo la morte, il defunto etrusco veniva esposto in casa e poi trasportato, da personale adibito allo scopo, al luogo del seppellimento, seguito da un corteo di amici e parenti. Al termine della cerimonia funebre, i parenti tenevano banchetti e facevano eseguire danze e giochi per enfatizzare i divertimenti di cui il defunto avrebbe goduto nell’ oltretomba.
Del Museo Egizio, di mago Merlino e maga Magò
In questo periodo, tra le tante cose che non si possono fare, c’è anche l’infiltrarsi al Museo Egizio. E allora voglio raccontarvi perché amo i musei, cosa penso di loro e come vorrei che fossero, cercando di mettere assieme dei pensieri non troppo rinfusamente.
Jaḫdun-Lim, re di Mari
Il regno di Jaḫdun-Lim ci è noto grazie a un’iscrizione ufficiale conservata su un grande disco di terra cotta e
alle tavolette degli archivi di Mari. Il suo regno, di una ventina di anni, ebbe una fine tragica: egli morì,
infatti, assassinato dai suoi servitori, per ragioni che non ci sono note. È tuttavia probabile che l’assassino
fosse stato commesso su istigazione del re assiro Šamši-Addu I. Infatti, alla morte di Jaḫdun-Lim il regno di
Mari passò sotto il controllo del monarca assiro, che vi installò il figlio Iasmaḫ-Addu come governatore.
Questo “interregno assiro” durò una ventina di anni. Alla morte di Šamši-Addu I, infatti, Zimri-Lim, figlio di
Jaḫdun-Lim, riuscì a riconquistare il “trono dei suoi padri” e a mantenersi al potere per più di trent’anni. È
sotto il suo regno che Mari conobbe una grande prosperità, alla quale mise brutalmente fine la conquista di
Hammurapi di Babilonia.
Ai piedi della Montagna Pura: la Missione Archeologica Italiana in Sudan...
L’area archeologica del Jebel Barkal, nel Sudan del nord, è patrimonio mondiale UNESCO dal 2003.
Il sito prende nome dalla montagna (in arabo: jebel, جبل) che ne domina il paesaggio: un rilievo di arenaria, alto circa 80 metri, che si staglia su una piatta distesa desertica intervallata da arbusti. Poco lontano scorre il Nilo – in questa zona a ritroso, da nord-est a sud-ovest – e rende fertili le rive, consentendo il prosperare di una zona di coltivazioni di palme da dattero
L’etrusco, il tiranno e la “scellerata sposa”.
Quando Lucrezia, la virtuosa moglie di Tarquinio Collatino, pronipote di Tarquinio il Superbo, venne violentata dal figlio del re, Sesto, la sua reazione fu quella di richiamare il marito e il padre, Spurio Lucrezio. Arrivarono in quattro: il padre, il marito, Lucio Giunio Bruto, nipote di Tarquinio il Superbo, e Publio Valerio. Dopo aver raccontato lo stupro di cui era stata vittima, la matrona prese un coltello che teneva nascosto sotto la veste e si uccise.