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Confronto e partecipazione per il bando Cultura Crea

«Un'occasione straordinaria per produrre cultura, creare opportunità di lavoro per i giovani laureati e incrementare il turismo della Calabria, favorendo l’inclusione sociale e l’accessibilità». Così il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Carmelo Malacrino, oggi alla presentazione di Cultura Crea, il programma promosso dal MiBACT e destinato a sostenere la filiera culturale e creativa di alcune regioni del Mezzogiorno, tra cui anche la Calabria.

La villa e la pieve. Storia e trasformazioni di S. Giovanni...

Costruita sui resti di una villa rustica situata lungo l’antica strada romana che da Faenza portava a Firenze, lungo la Valle del Lamone, deve il suo nome al fatto di sorgere all’'ottavo miglio della Via Faventina. La Pieve di San Giovanni in Ottavo, o Pieve del Thò come viene comunemente chiamata, è una delle pievi romaniche più suggestive e meglio conservate del territorio ravennate. Già menzionata in una pergamena del 909, ha subito varie modifiche anche se l'’impianto principale resta quello dell’inizio del XII secolo, come attesta un'’iscrizione su un capitello recante la data 1100.

PALOMBARA SABINA E IL SUO TERRITORIO TRA STORIA E ARCHEOLOGIA

Sabato 1° ottobre si svolgerà il Convegno “Palombara Sabina e il suo territorio tra storia e archeologia – Primo incontro”, nel Castello Savelli di Palombara Sabina (Rm). L’iniziativa è promossa dalla Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, dal Comune di Palombara Sabina, dall’Associazione “Insieme scopriamo e difendiamo il nostro territorio”.

Al Museo Egizio un incontro con Livia Capponi per scoprire la...

Martedì 27 settembre, alle ore 18:00 al Museo Egizio appuntamento con la professoressa dell’Università di Pavia che presenterà numerose testimonianze sulla ricezione della religione nilotica in terra romana.

Pa-en-dua e Nesha

Il gruppo rappresenta due coniugi: Pa-en-dua e la moglie Nesha, uno accanto all’altro addossati ad un pilastro. L’uso di rappresentare funzionari o sacerdoti con una o due insegne di divinità, (se una è tenuta sempre a sinistra) si diffuse soprattutto in epoca ramesseide, anche se un primo esempio è stato trovato nella statuaria regale del Medio Regno, ripreso qualche volta sotto il regno di Amenofi III (XVIII dinastia).

La statua magica di Pa-Maj

Questa splendida statua in basalto mutila, rappresenta un uomo in piedi solitamente con braccia lungo il corpo e i palmi delle mani girati all’interno ed è appoggiata a un corposo pilastro dorsale che termina a cuspide. L’intera figura è ricoperta di testi geroglifici e di vignette che rappresentano varie divinità antropomorfe e zoomorfe che svolgono un’azione di protezione contro gli animali pericolosi.