STELE FUNERARIA DELLO “SCRIBA DELLA TAVOLA DEL SIGNORE DELLE DUE TERRE”, HUI

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STELE FUNERARIA DELLO “SCRIBA DELLA TAVOLA DEL SIGNORE DELLE DUE TERRE”, HUI

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Le stele nell’antico Egitto avevano più funzioni. Potevano essere usate per promulgare decreti reali, come la celebre Stele di Rosetta; oppure essere utilizzate per chiedere grazie alle varie divinità, ne è esempio il Tempio di Abydos, per secoli meta ininterrotta di pellegrinaggi dove molte stele sono state ritrovate; stele confinarie come ad Akhetaton o quelle “falsa porta” all’interno delle tombe, utilizzate come canale di comunicazione tra il mondo dei vivi e l’aldilà. Oppure – come nel caso di cui parleremo – essere delle stele funerarie, che assieme al sarcofago costituivano il kit minimo per realizzare una “dimora per l’eternità”.

Componente essenziale della stele funeraria è la formula d’offerta dove il defunto chiedeva al re di fare offerte a una divinità,  a partire dal Medio Regno in genere ad Osiri, affinché il dio potesse donarne anche al defunto stesso, al fine di garantirgli la vita eterna.

La stele di Hui, realizzata in calcare e risalente alla XIX dinastia, presenta una serie di tre scene divise tra loro da strisce di geroglifici, utilizzati anche per incorniciare su tre lati (esclusa la base) l’intera lastra centinata.

La scelta del titolare di far posizionare all’artista su piani diversi immagini e geroglifici, crea un armonioso movimento che rende la stele un reperto non raro ma sicuramente originale. Si osservi come le strisce che ospitano i testi siano state adattate alle figure, in particolar modo nel secondo e terzo registro, dove il cono profumato della madre (Satie) e della moglie (Kui) penetra significativamente all’interno del testo.

Nel primo registro è stata realizzata una scena piuttosto classica: un naos ospita Osiri seduto su un trono che indossa la corona Atef e impugna il flagello e il pastorale, seguito da Iside e da Horus.

Davanti alle divinità è stata imbandita una tavola di offerte oltre la quale Hui è mostrato in piedi nella postura dell’adorante, con le braccia alzate e il palmo delle mani rivolto in avanti.

Nel secondo registro Hui rende omaggio con offerte e libagioni a suo padre, identificato dai testi come un sacerdote uab di nome Pah, e a sua madre Satie che con la mano sinistra abbraccia il consorte sulla spalla e con la destra “risponde” alle offerte del figlio.

Nell’ultimo registro Hui è rappresentato seduto, dietro di lui la moglie Kui nella stessa posizione della suocera. Davanti a loro un sacerdote sem che indossa una pelle di pantera, compie libagioni e compie offerte in favore del defunto.

La fascia che corre lungo il perimetro della stele, ad esclusione della base su cui poggia, oltre alle consuete formule d’offerta contiene un’invocazione per  il ka del defunto affinché abbia i favori divini.

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