Spuntano lettere di centurioni romani in una necropoli a Berenice
Un team congiunto di ricercatori polacchi e americani del Polish Centre of Mediterranean Archaeology dell'Università di Varsavia e dell'Università del Delaware ha comunicato un'interessante...
Il gatto nell’antico Egitto
Dopo la sua prima comparsa nella tomba di Khnumhotep III a Beni Hasan, l’attività del gatto nell'antico Egitto è ben documentata da rappresentazioni e testi. Esso compare come animale domestico in tombe private e come divinità nel pantheon egizio. Il gatto maschio è l’ipostasi del dio sole Ra, che combatte quotidianamente il mostruoso serpente Apopi, manifestazione del caos; la gatta si identifica con l’amorevole e materna dea Bastet, pronta però a trasformarsi in una feroce leonessa quando il caso lo richiede. Il gatto ha un ruolo fondamentale in alcuni miti, nel culto, in determinate feste popolari e perfino nelle fiabe.
Sui graffiti erotici di Deir el-Bahari
La tomba incompiuta MMA 504 a Deir el-Bahari, alla destra del tempio di Hatshepsut, è conosciuta anche come "Grotta degli scribi" e contiene diversi graffiti di cui due a tema erotico risalenti alla XVIII dinastia. Gilberto Modonesi ci regala un nuovo articolo in cui ripropone gli studi e le interpretazioni di questi graffiti erotici.
Il mistero della nascita divina: i mammisi dei templi egizi
Il miracoloso concepimento del dio Horus è una delle rappresentazioni egizie più curiose. Nel mito e nel mistero di questa nascita si individuano significati sottesi e simboli che presentano alcune analogie con l’Annunciazione a Maria e la conseguente Incarnazione di Gesù.
Il miele come presidio terapeutico nell’antico Egitto
Il miele era usato frequentemente nella medicina egizia, tanto che esso compare in 500 prescrizioni sulle circa 900 finora conosciute.
Il papiro Lansing
Il Papiro Lansing proviene con ogni probabilità da una tomba tebana. Il reverendo missionario Dr. Lansing, dal quale il reperto prese il nome, lo...