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Riceve in dono una maschera d’oro dell’antico Egitto e la restituisce

Un cittadino franco-egiziano consegna al Ministero delle Antichità una maschera funeraria in oro donatagli da un amico per il compleanno del figlio. Elogi dal Dipartimento Rimpatrio Antichità.

Le stele arpocratee

La collezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli custodisce una cospicua collezione di stele arpocratee, dette anche “Cippi di Horus”, che rappresentano uno dei più singolari reperti che la terra dei faraoni ci abbia restituito. Le raffigurazioni e i testi contenuti in queste stele, che esercitavano una funzione protettiva per chi le possedeva, si rifanno a un episodio del mito di Osiri e Isi, che vede quest’ultima esercitare la propria magia per proteggere il figlio Horus da Seth, che lo vuole uccidere per ereditarne il diritto al trono utilizzando degli animali malefici. Grazie all’aiuto degli dei, in particolare Ra e Thot, Isi riesce ad allontanare le insidie di Seth, ovvero a far trionfare il bene sul male e sul disordine che esso rappresenta.

Figurina femminile con Bastet

Questo reperto in bronzo con la superficie parzialmente corrosa e le gambe spezzate all’altezza delle caviglie, rappresenta una donna in piedi nell’atto di incedere, che tiene la dea Bastet su una spalla reggendola con entrambe le braccia.

L’Assiria e l’Egitto. Scontro di potenze tra l’VIII e il VII...

Alberto Elli continua a produrre materiale che riguarda la storia del Vicino Oriente Antico e dell’Egitto faraonico, utilizzando la formula vincente che ormai caratterizza le sue opere: fornire alla struttura cronologica degli eventi storici un opportuno supporto filologico, costituito dalla traduzione fatta ex-novo dei documenti – o parte di essi – pertinenti all’argomento trattato. Materiale che in molti casi non è facilmente reperibile da chi non è un addetto ai lavori e per questo ancora più prezioso!

Collana in faience che riporta il nome di Seti I

Di questo gioiello, risalente alla XIX dinastia, si conservano 13 piastrine modellate in entrambi i lati e non tutte in ottimo stato di conservazione o integre. Tutte hanno come base il simbolo della festa hb, mentre le parti superiori ci sono pervenute in cinque tipi diversi. Un solo esemplare presenta un ankh che sorregge con le mani uno scettro was su ogni lato, con due anelli di sospensione laterali per poter essere legato alle altre piastrine.

Statua di sacerdote

Le statue realistiche sono rare nella produzione antico egiziana classica, ma assai più frequenti in epoca saitica. Non si tratta comunque di statue “ritratto” vere e proprie, ma piuttosto dell’abbandono di certi canoni ufficiali che da secoli si rifacevano alla casa reale e al sovrano, non più modello delle classi sociali agiate, dei funzionari e dei sacerdoti, che cercano adesso nuove soluzioni per esprimere la realtà.