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Amori Divini. La nuova mostra al Museo archeologico di Napoli

Apre il 7 giugno 2017 la mostra Amori Divini, a cura di Anna Anguissola e Carmela Capaldi, con Luigi Gallo e Valeria Sampaolo, promossa dal...

Un cittadino illustre di Reggio Calabria: il poeta Ibico

Ibico fu un poeta greco nato nell’antica città di Rhegion intorno al VI secolo a.C. Di famiglia aristocratica, figlio di Fitio, si sarebbe formato alla scuola del famoso poeta siciliano Stesicoro. Sappiamo che si trasferì a Samo e visse alla corte del tiranno Eace, per chi data il suo arrivo sull’isola intorno al 564-540 a.C., oppure, presso la corte del figlio di Policrate, per chi come Eusebio fissa l’arrivo del poeta a Samo introno al 536-532 a.C. Lì incontrò un altro celebre poeta greco, Anacreonte.

Il governo in mano al migliore. Traiano, l’optimus princeps

Non sappiamo chi fu l’autore di questa straordinaria opera, forse Apollodoro di Damasco, ma sappiamo che ha lasciato ai contemporanei e ai posteri un’opera straordinaria che coniuga il gusto romano per il rilievo storico allo spirito ellenistico, esaltando una figura, quella di Traiano, che esula dal trascendentale ma lo restituisce umanamente al popolo che tanto lo ha amato e che ha fatto dire ad un personaggio come Plinio, autorevole esponente del senato, che Traiano era “uno di noi”.

La rinascita di Ercolano parte dalla nuova direzione Sirano

Ercolano aspettava da tempo notizie così importanti e finalmente, dopo la nomina del nuovo direttore del parco archeologico, Francesco Sirano, sono arrivate. In questi anni l’altra città vesuviana, distrutta nel 79 d.C. ha finalmente occasione di risorgere anche mediaticamente, oscurata per troppo tempo dalla vicina Pompei che in questi anni ha catalizzato l’attenzione di governo e mass media.

Qual è il legame tra Pompei e l’assassinio di Giulio Cesare?

Apparentemente nessuno direbbero in molti ma, a Pompei, in una domus, compare il nome di uno degli assassini di Cesare, morto alle idi di marzo del 44 a.C. Su una pietra di sostegno ad un tavolo è iscritto il nome del primo uomo che trafisse con la sua daga il dittatore, Publius Casca Longus.

Giochi d’azzardo. I dadi

Anche da adulti la passione per il gioco non si perdeva, solo che questo diventava meno innocente e abbastanza pericoloso. Molte volte lo scopo principale non era il semplice divertimento, come accadeva invece tra bambini, ma la vincita di denaro.