Nei vigneti di Valpolicella poco sopra il comune di Negrar, nel veronese, è tornata alla luce una parte delle fondamenta e della pavimentazione a mosaico ben conservata di un’antica villa romana risalente al III secolo d.C.

In realtà, i resti della villa erano stati scoperti circa un secolo fa, per poi cadere nell’oblio fino all’estate 2019, quando i tecnici della Soprintendenza di archeologia, belle arti e paesaggio di Verona guidati dall’archeologo Gianni de Zuccato sono ritornati a scavare nel sito, con l’obiettivo di identificare l’esatta ubicazione ed estensione della residenza romana.

Pavimentazione della villa romana / ph. Comune di Negrar di Valpolicella

Dopo i lavori estivi del 2019, gli scavi sono proseguiti a ottobre e anche a febbraio di quest’anno, fino al blocco imposto per l’emergenza sanitaria ancora in corso. Con le prime riaperture all’inizio di maggio, sono ripresi anche gli scavi e non sono mancate le scoperte tra i filari delle vigne.

Il lavoro da fare per rendere questo sito fruibile a turisti e visitatori è ancora molto, i tempi non saranno brevi e occorreranno notevoli risorse, come si legge nella nota divulgata dall’amministrazione del comune di Negrar. Lo stesso sindaco, Roberto Grison, ha sottolineato l’importanza di valorizzare un sito culturale come questo, e da qui lo sforzo congiunto fra Comune, Soprintendenza e proprietari dei fondi agricoli per rendere disponibile e visitabile questo tesoro archeologico.

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