Il ciclo Storie di Persone e di Musei ospita Venerdì 17 novembre l’Antiquarium Comunale di Latina, situato presso il Procoio di Borgo Sabotino e presentato dall’Assessore alla Cultura Antonella Di Muro e dal Direttore Francesco Tetro.
L’Antiquarium comunale è stato istituito nel 1997 con reperti donati da privati, a integrazione del fondo superstite dell’Antiquarium degli Anni Trenta, e si articola in quattro sale all’interno del Procoio di Borgo Sabotino, l’antica struttura proto-industriale ottocentesca per la lavorazione del latte.
La scelta di utilizzare il Procoio, che non ricade nell’area urbana del capoluogo, per ospitare l’Antiquarium comunale, esprime anche la volontà di collegare i vari momenti della storia del nostro territorio, ripercorrendone la complessa trasformazione. L’edificio si trova infatti accanto a strutture antiche monumentali come il Ponte dei Genovesi e la Torre di Foce Verde e insieme ad esse costituisce la più evidente testimonianza dell’uso del territorio, relativa rispettivamente ai collegamenti, alla difesa, alla produzione. Dato che i reperti archeologici esposti nell’Antiquarium sono stati rinvenuti spesso casualmente nel territorio circostante e in particolare durante i lavori di bonifica, la preistoria, la protostoria, l’età arcaica e l’età romana rappresentano le tappe di un racconto che giunge fino alla Bonifica Integrale e per questo è auspicabile che le inevitabili lacune del lungo percorso siano colmate non solo da nuovi ritrovamenti archeologici, ma anche dalla restituzione dei reperti qui rinvenuti e musealmente collocati altrove o custoditi nei magazzini della Soprintendenza Archeologica. L’Antiquarium costituisce l’occasione per ricostruire vicende più generali di antropizzazione del territorio (trasformazione geografica e uso delle risorse) e per tale ragione sarà in stretta relazione con i musei dei comuni che si affacciano sulla Pianura Pontina. Non essendo sempre nota l’esatta localizzazione dei luoghi di ritrovamento, i reperti sono stati presentati per tipologie pur con continui rimandi ad immagini di contestualizzazione del territorio; così gli apparati didattici sono stati elaborati in funzione di una lettura della nostra Storia, possibile anche attraverso la trasformazione dei materiali. Nella prima sala è esposto materiale cartografico e fotografico inerente la nascita del Borgo. Ilpopolamento dell’Agro Pontino è documentato da reperti preistorici, da frammenti architettonici, scultorei e fittili rinvenuti durante i lavori della bonifica, oltre da cartografia originale del XVII-XVIII sec. che testimonia le grandi trasformazioni del territorio. Dai reperti datati da 500.000 a 6.000 anni orsono si passa all’industria litica del Musteriano Pontiniano rinvenuta lungo le valli dell’Astura, del Gorgolicino-Cicerchia e sulle paleo rive del Lago di Fogliano. Apparati didattici relativi alla formazione geologica dell’area accompagnano il visitatore. Nelle due sale successive è esposto materiale epigrafico, scultoreo, fittile e architettonico, una campionatura di marmi importati e una interessante campionatura di ex-voto (in terracotta, piombo e bronzo), bolli laterizi e reperti legati alla tessitura. È inoltre raccolto un nucleo di reperti legati alle antiche rotte e allo stivaggio delle anfore (ceppi di ancore, tipologia di anfore, oggetto ritrovati nei relitti etc.). In varie vetrine sono esposte lucerne, vasi etrusco-romani, magno-greci, campani e romani a documentare l’antica frequentazione dei luoghi pontini.
Il ciclo Storie di Persone e di Musei
La conferenza rientra nel ciclo di incontri “Storie di Persone e di Musei”, finalizzato al perseguimento dello spirito della Convenzione di Faro (2005) sul valore dell’eredità culturale per la società e, al contempo, ispirato al “decalogo per un Museo che racconti Storie quotidiane” di Orhan Pamuk, per dare spazio e voce alle molteplici realtà culturali locali che popolano il territorio di cui il Museo di Villa Giulia è stato ed è tuttora interprete. Lo scopo è quello di mettere a disposizione degli amministratori locali e dei curatori di raccolte civiche di interesse archeologico presenti nelle regioni del Lazio, dell’Umbria e della Toscana un luogo in cui poter raccontare la loro esperienza di valorizzazione non tanto dalla prospettiva delle “cose” quanto, piuttosto, da quella delle “persone”, intese sia come operatori museali che come fruitori culturali, in modo tale da far convergere l’attenzione anche sulla dimensione immateriale della nostra eredità culturale e sulle persone che, a vario titolo, “desiderano” identificarsi in tali valori.
L’iniziativa rientra nella programmazione dell’Anno europeo del patrimonio culturale (2018) e ha ottenuto il patrocinio dell’International Council of Museum (ICOM) sezione italiana.
La partecipazione all’iniziativa così come l’ingresso al Museo per i partecipanti alle conferenze saranno eccezionalmentegratuiti, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Il prossimo appuntamento del ciclo avrà luogo giovedì 23 novembre e sarà dedicato al Museo dell’Agro Veientano di Formello.