La “Signora delle ninfee” pronta per andare in mostra a Jesolo

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La “Signora delle Ninfee del Museo egizio di Asti è pronta per andare a Jesolo in occasione della grande mostra “Egitto, Dei, Faroni, Uomini”. La mummia femminile che Leonetto Ottolenghi acquistò assieme al sarcofago e ad altri oggetti è stata oggetto di studi e di esame tomografico computerizzato (TAC) con lo scopo di essere messa in condizioni ottimali per il trasporto nello spazio Aquileia dal 26 dicembre al 15 settembre 2018.

Mummia di Asti, credits: https://www.atnews.it/2017/11/e-una-donna-la-mummia-di-asti-28438/

La mummia che risale alla XXI dinastia (900 a.C. circa), versava in pessime condizioni, da qui il sapiente lavoro di restauro del prof. G. Luigi Nicola che ha provveduto a riavvolgere il corpo imbalsamato con un bendaggio moderno ma seguendo filologicamente il metodo originario. Il sarcofago che conteneva la mummia, inoltre, presenta caratteristiche analoghe con altri quattro sarcofagi sparsi in nel mondo in importanti musei: quello del Cairo, del Detroit Institute of Art, di Leida e del Museo Archeologico di Firenze.

Sarcofago della mummia di Asti: http://mostraegitto.com/

Proprio con quello conservato presso l’Istituto fiorentino ci sono parecchie somiglianze ed entrambi saranno in mostra a Jesolo. Questo farebbe pensare ad un’officina laboratoriale comune, come ha ampiamente illustrato l’egittologa Donatella Avanzo durante la presentazione dei risultati delle ricerche in Sala Pastrone ad Asti, soffermandosi  poi sul copricapo che riproduce una ghirlanda di fiori, verosimilmente fiori di loto e ninfee bianche ai lati, da cui la mummia prende il nome di “Signora delle Ninfee”. L’indagine conservativa ha inoltre permesso di scoprire sovradipinture più antiche sul sarcofago con tracce del preziosissimo blu egiziano.

Durante la conferenza, a descrivere le caratteristiche fisiche della donna, il dr. Federico Cesarani, direttore del reparto di Radiologia dell’Ospedale Massaia: “Alta più o meno 150 cm, tra i 30 e i 40 anni, presenta arti e vertebre integre ma con molti danni post mortem legati al processo di imbalsamazione”. Per quanto riguarda invece la ricostruzione del volto, dei lineamenti e dei capelli bisognerà attendere l’inaugurazione della mostra, ma il lavoro è stato condotto seguendo la metodologia in uso alla polizia scientifica con gli strumenti più moderni utilizzati durante le indagini di polizia forense. Alla mummia di Asti insieme a sedici oggetti della collezione civica sarà dedicata un’intera sala della mostra che ospiterà altri reperti provenienti da musei e collezioni private.

Info mostra: http://mostraegitto.com/

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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