In occasione della mostra Amori Divini in corso sino al 16 ottobre 2017 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli diretto da Paolo Giulierini, venerdì 6 ottobre 2017 alle ore 18.00 è in programma il secondo appuntamento della rassegna MITO-MANIA: Il canto delle metamorfosi con Nicola Gardini e Carlo Fava.
L’evento fa parte del palinsesto di eventi collaterali MITO-MANIA, realizzato in collaborazione con Electa, che si terrà al MANN sino al 15 ottobre 2017.
Il canto delle metamorfosi è un omaggio a Ovidio, uno dei maggiori poeti di tutti i tempi, morto esattamente duemila anni fa al termine di una vita di gloria, esule sulle coste del Mar Nero per decisione dell’imperatore Augusto.
Nicola Gardini, che di recente ha pubblicato il saggio Con Ovidio (Garzanti), racconta la potenza e la bellezza del suo poema maggiore, Le metamorfosi, e Carlo Fava interviene con canzoni che riflettono sui grandi temi ovidiani: l’instabilità delle forme, la magia della parola e l’amore. Parte di queste canzoni sono tratte dal recentissimo disco di Fava Il maestro non c’è, che include anche due testi di Gardini (“La legge della lode” e “La sera”). Per l’occasione napoletana saranno eseguite anche due canzoni inedite, scritte da Gardini e musicate da Fava, ispirate agli episodi di Pigmalione e di Orfeo.
Lo scrittore e il cantautore, con questa loro collaborazione, vogliono mettere in evidenza lo stretto legame che da sempre unisce canto e poesia, e indicare in Ovidio un esempio eccellente di questo legame. Il latino usa una sola parola per indicare il canto e la poesia, carmen. Ovidio ci ha fatto sapere che il suo esilio fu causato da un carmen. Tornare a lui significa riscoprire un momento fondativo della nostra cultura e della nostra vita interiore, riconoscendo il potere sovversivo e libertario della parola, che trionfa magicamente su ogni repressione politica e ogni esilio.
Nicola Gardini è saggista, poeta, romanziere e traduttore di poesia dall’inglese (W. H. Auden, Ted Hughes, Emily Dickinson tra numerosi altri) e dal latino (Ovidio e Catullo). Il suo romanzo Le parole perdute di Amelia Lynd (Feltrinelli, 2012, Premio Viareggio 2013 e Zerilli-Marimò 2013) è stato tradotto da Michael Moore e pubblicato in America da New Directions nel 2016. Il suo saggio Viva il latino (Garzanti, 2016) è diventato un caso letterario, stimolando dibattiti sull’antico e sul senso degli studi classici in Italia e all’estero. Il suo nuovo libro, Con Ovidio. La felicità di leggere un classico, è uscito all’inizio di maggio con Garzanti: una ricostruzione dell’immaginario ovidiano e una riflessione sull’importanza dei classici.
È Professore di Letteratura Italiana e Comparata presso l’Università di Oxford.
Collabora come critico letterario con i principali giornali italiani (“Repubblica”, “Il Corriere della sera”, il “Domenicale” del “Sole 24 ore”). Collabora anche con il “Times Literary Supplement”. È nel comitato di redazione delle riviste “Poesia” e “Paragone”.
Carlo Fava è tra i più stimati rappresentanti della canzone d’autore e del teatro canzone alla Gaber. Ha collaborato con Mina, Ornella Vanoni, Enzo Jannacci, Diego Abatantuono, e altri. Con Claudio Sanfilippo e Folco Orselli ha fondato “Scuola milanese”, una rassegna di canzoni d’autore che si è svolta alla Salumeria della musica tra il 2014 e il 2016. Il brano “L’uomo flessibile” è stata la sigla della trasmissione televisiva “Okkupati” di Rai 3.
Nel 2006 ha partecipato a Sanremo con la cantante israeliana Noa, ottenendo il premio speciale della critica (con il brano “Un discorso in generale”). Il suo disco più recente è un doppio, Il maestro non c’è, pubblicato nel 2017.
Info: mostraamoridivini.it