Prima del bottone: accessori e ornamenti del vestiario nell’antichità

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Cos’è arte, cos’è moda? Spesso associamo le due cose ad ambiti diversi ma molte volte l’arte entra appieno nella moda e viceversa creando una perfetta fusione difficilmente settorializzabile. La moda nell’arte è il tema scelto a giugno dal MIBACT per la campagna fotografica lanciata sui social ma è anche leitmotiv della mostra organizzata dai Musei Reali di Torino  presso il Museo di Antichità fino al 15 novembre 2017, dove fibule, armille, lacci e altri accessori di moda diventano oggetti di fascino e bellezza prima dell’invenzione dei bottoni e delle asole.

Prima del bottone: accessori e ornamenti del vestiario nell’antichità” è una mostra che accompagna il visitatore nell’indagine tra moda e arte individuandone lo stretto rapporto e dove vengono esposte, anche per la prima volta, le preziose collezioni di fibule del Museo (spille di sicurezza decorate riccamente) e di armille (bracciali), databili ad epoca preromana intorno al X-II secolo a.C. Gli oggetti scelti sono reperti di grande pregio artistico, realizzati in bronzo, avorio, pasta vitrea, argento e osso, provenienti da tutta Italia, rappresentanti anche lo status simbol di chi li indossava e accompagnatori silenti  dei proprietari durante importanti cerimonie o banchetti nell’alta società antica. La fibula, generalmente presentata come elemento del vestiario maschile e femminile, prima del bottone, viene raccontata anche nella sua funzione ornamentale durante i più importanti momenti pubblici e privati e divenendo così segno identitario del proprietario. La mostra inoltre, accanto agli aspetti culturali dei reperti, ne evidenzia anche l’aspetto tecnologico, grazie al prezioso contributo di restauri che hanno permesso di conoscere, attraverso accurate analisi diagnostiche, i processi produttivi antichi di realizzazione.

I preziosi reperti, tra cui ben 406 provenienti dalla collezione Assi del Museo di Antichità, si datano dal Bronzo finale fino al VI-V secolo a.C. e provengono, in prevalenza, dall’area centro italica e meridionale. A questi, si affiancano altri oggetti recuperati negli ultimi anni durante scavi nel territorio piemontese, dando così la possibilità ai fruitori della mostra di vedere come gli oggetti venivano utilizzati nell’uso quotidiano ma anche i contesti di origine indagati dagli archeologi. Nel 2016, la necropoli di Gattinara ha restituito oltre a splendidi bronzi di ornamento anche un bracciale con 40 pendenti in bronzo, corallo e osso datato al V secolo a.C., unico nel suo genere ed esposto in esclusiva.

Il biglietto della mostra è inserito nel biglietto d’ingresso dei Musei Reali di Torino.

La mostra, a cura di Elisa Panero con la collaborazione di Valentina Faudino, è stata realizzata grazie al supporto di Snam Rete Gas, la società che si occupa di trasporto e dispacciamento di gas naturale in Italia, e di TROLLBEADS e con la collaborazione della Scuola Professionale per Orefici “E.G. GHIRARDI” di Torino.

 

 

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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