Ai piedi delle piramidi di Giza trovate due abitazioni risalenti a 4.500 anni fa

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(ph. Ancient Egypt Research Associates)

Avere una casetta con vista piramidi è il sogno di tanti. Pensiamo per un attimo di esserne il proprietario al tempo della costruzione delle grandi piramidi di Giza, quando quella di Khufu (Cheope) brillava riflettendo la luce del sole e svettava in tutta la sua imponenza adagiando la propria ombra su quella di Khafra (Chefren), di poco più piccola. Di certo saremmo stati uno dei funzionari di grande importanza e dalla nostra casa avremmo potuto visionare con tutti i confort possibili per l’epoca le fasi costruttive della piramide di Menkaura (Micerino) e organizzare da lì ogni lavoro utile. Immaginate che scenario e che fermento; cosa si faceva di preciso lì? Beh, credo che questi siano stati i pensieri che hanno accarezzato la fantasia degli archeologi quando hanno scoperto, proprio nell’area di Giza, due antiche case risalenti a 4.500 anni fa. Le residenze, rinvenute in quello che fu l’antico porto di Giza al tempo della costruzione della Piramide di Menkaura[1], potrebbero infatti aver ospitato funzionari responsabili della supervisione della produzione di cibo per una forza lavoro reclutata temporaneamente dalla struttura governativa per lo svolgimento di diverse mansioni siano esse militari che di altro ambito. Una delle strutture potrebbe aver ospitato un funzionario che supervisionava la macellazione degli animali, mentre un sacerdote che faceva parte di un’istituzione chiamata “wadaat” potrebbe aver vissuto nell’altra casa, come hanno dichiarato gli archeologi dell’Ancient Egypt Research Associates, l’organizzazione che ha condotto gli scavi nelle due case.

Panoramica e dettagli (ph. Ancient Egypt Research Associates)

Mark Lehner, direttore della missione archeologica, spiega che l’appartenenza a questa classe sacerdotale è provata dal ritrovamento nei pressi della residenza di alcuni sigilli che menzionano proprio il wadaat, un’antica istituzione egizia i cui sacerdoti erano probabilmente funzionari governativi di alto rango.

Restituzione di una delle due case (image ©Ancient Egypt Research Associates)

Questa abitazione è collegata a una struttura che potrebbe essere stata utilizzata per la malteria, suggerendo che l’occupante supervisionasse le operazioni legate alla produzione della birra. Le due residenze si trovano vicino a una serie di strutture chiamate gallerie che potrebbero aver ospitato una forza lavoro reclutata temporaneamente dalla struttura governativa stazionata a Giza e avrebbero permesso la permanenza in sito a più di 1.000 unità.

Ricostruzione di una delle due case (image ©Ancient Egypt Research Associates)

Il cibo prodotto vicino alle due abitazioni era probabilmente destinato a coloro che vivevano in queste gallerie, anche se parte di esso era destinato alle persone che lavoravano alla piramide di Menkaura. Da un calcolo pubblicato dall’archeobotanica dell’Ancient Egypt Research Associates Claire Malleson la quantità di farina di grano richiesta quotidianamente da trasformare poi in pane da distribuire ad un così nutrito numero di persone poteva aggirarsi sui 877,54 chilogrammi. Ma le maestranze che lavoravano alla piramide di Menkaura e abitavano le gallerie avevano bisogno anche di carne; ecco appunto l’importanza di un funzionario che supervisionasse la macellazione.

Come accennato prima, le due residenze si trovano nell’area di quello che fu l’antico porto di Giza al tempo della costruzione della Piramide di Menkaura, scalo che Lehner ritiene essere “il porto nazionale di quel periodo” in quanto era un porto fiorente ed era stato costruito appositamente per l’approvvigionamento delle forniture necessarie ai lavori della più piccola delle tre piramidi di Giza: era qui che attraccavano le imbarcazioni cariche di merci e materiali provenienti da tutto l’Egitto e dal Mediterraneo orientale.

Precedentemente un altro porto era in funzione a Giza, quando fu costruita la Grande Piramide voluta da Khufu (in carica dal 2589 al 2566 a.C. circa). Un diario redatto nel 27° anno del regno di Khufu da un’ispettore di nome Merer ne contiene riferimenti importanti (qui il nostro articolo)

Il team di Lehner aveva già trovato in passato altre residenze nella stessa area delle abitazioni appena trovate, una di esse era composta di 21 stanze ed era utilizzata dagli scribi che lavoravano nel porto.  Gli scavi sono stati per il momento interrotti, ma riprenderanno nel 2019.

Dettaglio di una delle due case (ph. Ancient Egypt Research Associates)

[1] Faraone della IV dinastia in carica dal 2530 al 2512/2508 a.C. circa

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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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