La genesi secondo la teologia di Esna e di Sais
Piccolo - del grande tempio faraonico rimane solo la prima sala ipostila – e sprofondato ormai rispetto al livello del suolo attuale, il tempio del dio Khnum ad Esna è sempre stato generalmente snobbato dalla gran massa dei turisti, attratti per lo più dalla meravigliosa perfezione e conservazione del tempio di Horus ad Edfu, della leggiadria del tempio di Isi a File-Agilkia e della grandiosità del tempio di Hathor a Dendera. Ma per chi ama le realizzazioni del periodo tolemaico, Esna costituisce un gioiello senza paragone.
Il testo da me scelto per questa presentazione è l’esposizione più lunga e più dettagliata di tutta la letteratura religiosa egiziana di un episodio della creazione del mondo. Costituisce l’inizio del rituale composto per il 13 Epiphi (terzo mese della stagione estiva), la grande festa della “Istituzione del tornio”.
L’Epopea di Gilgamesh
L'Epopea di Gilgamesh. Si tratta della più ampia e complessa tra le opere letterarie tramandateci dagli Assiri-Babilonesi. Composta in
origine da circa tremila versi (quelli conservati sono poco più di duemila), essa supera di molto l’altra grande
composizione giuntaci, l’Enuma Elish, che conta solo un migliaio di versi.
È concordemente ritenuta dagli studiosi la prima vera epopea dell’umanità. Secondo il parere del grande assiriologo
Giovanni Pettinato, essa è “paragonabile per ampiezza di respiro, per forte drammaticità e profonda maturità, alle
grandi composizioni divenute patrimonio di tutte le genti, quali l’Iliade e l’Odissea di Omero, la Divina Commedia
di Dante e il Faust di Goethe”.
Testi di Letteratura Neo-Egizia. Sette racconti dall’Antico Egitto
Alberto Elli ci regala sette racconti che provengono direttamente dall’antico Egitto. Ogni racconto è preceduto da una traduzione continuata per dare modo a tutti i lettori di fruire di una letteratura così antica ma sempre attuale, seguita da un lavoro filologico di grande interesse.
Il primo racconto, conosciuto come “Il Principe Predestinato”, inizia in un modo che ci è molto familiare:
“C’era una volta, si dice, un re al quale non era stato generato un figlio maschio…”
Gli Annali di Sennacherib dal Prisma di Chicago
Sennacherib(705-681) salì sul trono d’Assiria, succedendo al padre Sargon II (721-705), il dodicesimo
giorno del mese di Ab (luglio-agosto) del 705 a.C.
Fu un re guerriero e due prismi d’argilla contengono la descrizione delle otto spedizioni condotte dal sovrano
assiro durante il suo regno: il Prisma Taylor, datato al 691 a.C. (eponimato di Bēl-Emuranni), e il Prisma di
Chicago, del 689 (eponimato di Gakhilu).
Il testo qui considerato è quello del Prisma di Chicago, conservato presso l’Oriental Institute di Chicago,
Illinois (il Prisma Taylor è conservato al British Museum).
I furti nelle tombe a Tebe alla fine del Nuovo Regno
Presentazione generale, traduzione dei testi e commento grammaticale
Il monumento funerario di Ameneminet
Egitto ramesside, seconda metà del XIII secolo a.C. circa. In un giorno a noi sconosciuto, uno dei più importanti e valorosi comandanti militari di Ramesse II, Ameneminet, lascia il mondo dei vivi e inizia il suo viaggio verso la vita ultraterrena. Come
ogni egizio dei tempi antichi, egli non voleva che il suo nome e le sue gesta fossero dimenticati dai posteri, e per questo motivo aveva affidato all’abilità di operai e artisti la realizzazione della sua tomba, del suo sarcofago e di altri monumenti funerari
commemorativi. Di tutto ciò, purtroppo, non molto si è preservato fino ai nostri giorni, ma il reperto più particolare che si è sottratto all’oblio di oltre trenta secoli può essere considerato artisticamente un unicum nel suo genere.