Il papiro di Netchemet

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Questo libro (è pieno) di tali misteri.
La verità non è mai accessibile da un altro in ogni luogo e per sempre. Non siano pronunciate parole (del libro) da persone qualsiasi; nessun occhio qualsiasi può vedere (il libro), ne può esser ascoltato da un orecchio. Tranne che dalla mia anima e da colui che ti ha insegnato. Non darai (il libro) nelle bocche della moltitudine eccetto per te stesso e per i tuoi (amici) del cuore. Tu decanterai (quello) all’interno della sala delle bende; spargerai con un vaso l’ocra rossa rendendola solidale a lui. (Il libro) è per la verità un mistero, non può esser dato (da vedere) agli occhi (della gente comune).
Chiunque in qualunque luogo potrà rifornire (di offerte) i defunti nella necropoli e la sua anima sopra la terra; lui donerà la vita per sempre, nessuna cosa malefica di qualsivoglia genere prenderà lui. Omaggio a te divino che risplendi dal disco divino di lui. Sei vivente e vieni dai Due Orizzonti Osiris, la Madre Reale, che viva prospera ed in salute! Netchemet che viva prospera ed in salute!

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Mario Menichetti

Mario Menichetti napoletano di nascita, eugubino d’adozione, ha esercitato la professione di dottore commercialista con studio in Roma. L’interesse per lo studio e ricerche inerenti la lingua e le scritture egiziane antiche, ed in genere per le lingue dell’antico oriente, maturò sin dagli anni settanta, quando si recò per la prima volta in Egitto. Ha tenuto numerose conferenze sull’argomento, anche presso scuole, per cercare di inculcare interesse e passione per quei strani segni. Innumerevoli sono i lavori di traduzione aventi per oggetto antichi testi, tra i più significativi l’opera omnia di tutte le scritture aventi per oggetto la regina Hatschepsut, la Pietra di Shabaka, il capitolo CXXV del libro dei Morti ecc. Merita infine rammentare alcune ricerche svolte finalizzate all’interpretazione delle scritture meroitiche. Non si definisce assolutamente egittologo ma semplice e serio cultore, per diletto, delle antiche scritture sviluppatesi per circa tre millenni all’ombra delle Piramidi.

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