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La villa e la pieve. Storia e trasformazioni di S. Giovanni...

Costruita sui resti di una villa rustica situata lungo l’antica strada romana che da Faenza portava a Firenze, lungo la Valle del Lamone, deve il suo nome al fatto di sorgere all’'ottavo miglio della Via Faventina. La Pieve di San Giovanni in Ottavo, o Pieve del Thò come viene comunemente chiamata, è una delle pievi romaniche più suggestive e meglio conservate del territorio ravennate. Già menzionata in una pergamena del 909, ha subito varie modifiche anche se l'’impianto principale resta quello dell’inizio del XII secolo, come attesta un'’iscrizione su un capitello recante la data 1100.

Il fascino dell’Antico al Cinema. XXVII Rassegna Internazionale del Cinema...

Per il ventisettesimo anno le luci dei riflettori, dal 4 all'8 ottobre, si accenderanno sull'archeologia a Rovereto, con la Rassegna Internazionale del Cinema archeologico, organizzata dalla Fondazione Museo Civico in collaborazione con Archeologia Viva di Firenze e con il sostegno del Comune di Rovereto e della Provincia di Trento. La Rassegna sposta l'archeologia dalle sale dei musei e dai siti lontani e li propone al grande pubblico attraverso il cinema, allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sui grandi temi della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio mondiale.

PALOMBARA SABINA E IL SUO TERRITORIO TRA STORIA E ARCHEOLOGIA

Sabato 1° ottobre si svolgerà il Convegno “Palombara Sabina e il suo territorio tra storia e archeologia – Primo incontro”, nel Castello Savelli di Palombara Sabina (Rm). L’iniziativa è promossa dalla Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, dal Comune di Palombara Sabina, dall’Associazione “Insieme scopriamo e difendiamo il nostro territorio”.

Pompei è SOCIAL

16mila fan su Facebook, più di 2000 su Twitter e Instagram, quasi duecento nuovi utenti al giornoche entrano in contatto con i social della Soprintendenza, una forte presenza di pubblico femminile (58%), su una rete di provenienza mondiale. Pompei, a sei mesi dall’avvio delle piattaforme social registra una più che soddisfacente crescita di interesse da parte del pubblico virtuale, ovvero da parte di quegli utenti che sono già stati o verranno in visita al sito.

Al Museo Egizio un incontro con Livia Capponi per scoprire la...

Martedì 27 settembre, alle ore 18:00 al Museo Egizio appuntamento con la professoressa dell’Università di Pavia che presenterà numerose testimonianze sulla ricezione della religione nilotica in terra romana.

Pa-en-dua e Nesha

Il gruppo rappresenta due coniugi: Pa-en-dua e la moglie Nesha, uno accanto all’altro addossati ad un pilastro. L’uso di rappresentare funzionari o sacerdoti con una o due insegne di divinità, (se una è tenuta sempre a sinistra) si diffuse soprattutto in epoca ramesseide, anche se un primo esempio è stato trovato nella statuaria regale del Medio Regno, ripreso qualche volta sotto il regno di Amenofi III (XVIII dinastia).