Buon compleanno Museo Egizio di Torino!
Il Museo Egizio spegne la sua prima candelina e con dati alla mano vince la sfida lanciata lo scorso 1 Aprile 2015.
10.000 mq di spazio espositivo, 15 sale e un percorso che si snoda per circa 2,5 km con 3.300 reperti esposti. Il nuovo museo si veste anche d’internazionalità parlando 7 lingue, tra cui il cinese, e proponendo testi di sala in arabo, volendo così omaggiare la cultura di provenienza dei reperti che custodisce al suo interno. I numeri parlano chiaro. Rispetto a 10 anni fa, correva l’anno 2006, in occasione delle Olimpiadi invernali, i visitatori erano 529.911 ora in solo un anno dalla nuova riapertura le cifre sono raddoppiate calcolando circa 939.512 visitatori e lanciando così l’Egizio nella top ten dei musei più visitati in Italia.
Il fiore di loto nell’antico Egitto, simbolo di rinascita e vita...
Il fiore di loto è la pianta araldica dell’Alto Egitto. Nell’antichità il fiore di loto aveva una simbologia legata alla rinascita, al sole e alla vita eterna. Simbolo di tanti amuleti, secondo gli antichi Egizi, teneva lontano il male attraendo invece il bene. Il fiore di loto, secondo alcune leggende legate alla creazione, fu il primo fiore a nascere dal caos primordiale. A Eliopoli la leggenda narra che il fiore, nato dal fango dell’oceano Nun, sbocciò rivelando il dio del sole Atum. Anche la divinità Nefertum fu creata da questo fiore e dalle sue lacrime nascevano gli uomini. Un fiore, il loto, fortemente simbolico per l’antica civiltà egizia e il Museo Egizio di Torino gli dedica una visita speciale e un laboratorio.
Straordinario recupero di lastre dipinte da Cerveteri
Importante notizia che ci viene data direttamente dall’Ufficio Stampa della Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell' Etruria meridionale. In data odierna, presso il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato presentato l’importante recupero dal Porto Franco di Ginevra di una straordinaria serie di lastre dipinte provenienti da un tempio di Cerveteri databile alla seconda metà del VI sec.a.C.
Il Nilo a Pompei. Visioni d’Egitto nel mondo romano.
Un percorso lungo e fecondo che dalla terra dei faraoni si snoda nel bacino del Mediterraneo lasciando un’impronta indelebile sulle culture che incontra. Inaugura oggi nella sede torinese del Museo Egizio la grande mostra Egitto-Pompei che vede collaborare tre tra le istituzioni culturali italiane più importanti : Il Museo Egizio di Torino, la Soprintendenza Pompei e il Museo Archeologico di Napoli.
Natura e cibo nell’antichità legano Palermo a Pompei
Un’occasione unica, quasi irripetibile quella che mi ha vista partecipare all’evento organizzato dal Museo Archeologico “Antonio Salinas” di Palermo, dove è stato presentato il catalogo della mostra “Nutrire la città. A tavola nella Palermo antica” e dove il Professor Osanna, Soprintendente di Pompei, è stato invitato a tenere una conferenza dal titolo “Pompei: di natura e d’invenzione . Giardini, nature morte e cibi carbonizzati”.
Il Museo Salinas di Palermo ospita Pompei
Cosa lega Palermo a Pompei? Forse non tutti sanno che queste due città sono unite da una lunga tradizione che dura da oltre un secolo e mezzo, Palermo ospita infatti nel Museo Salinas reperti pompeiani di straordinario rilievo scientifico, dono dei Borboni, in particolare di Francesco I e Ferdinando II , tra cui spiccano l’intero corredo della domus di Sallustio, di cui godono particolare risalto il gruppo bronzeo di Eracle e la cerva e una serie di suppellettili in bronzo che sono state prestate in occasione della mostra “Nutrire la città. A tavola nella Palermo antica”.