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L’amore oltre la morte: la tomba di due antichi amanti di...

In India Il Taj Mahal è sempre stato considerato un monumento (anzi, forse “il” monumento) all’amore eterno, il simbolo del sentimento più nobile che si fonde con l’ineluttabilità della morte e il desiderio di eternità. Da oggi in poi, però, la storia indiana potrà annoverare anche un altro emblema dell’amore assoluto: la tomba di due amanti, probabilmente sposi, ritrovata nell’antica Harappa, nel cuore della Valle dell’Indo.

Alessandria d’Egitto: riapre il Museo Greco Romano

Buone notizie da Alessandria d’Egitto: il ministro delle Antichità ha annunciato che il Museo Greco Romano di Alessandria, chiuso per ristrutturazione dal 2005, riaprirà i battenti alla fine del 2019 interamente ristrutturato, grazie a fondi prevalentemente italiani.

Rinvenuti sarcofagi del Periodo Romano a Damietta, sul Delta del Nilo

Una missione archeologica egiziana ha riportato alla luce dei sarcofagi risalenti al Periodo Romano nel sito archeologico di Tell el Deir, nella città di Damietta. Il ritrovamento consiste in una serie di sarcofagi in terracotta di diverse fattezze ed oltre 700 amuleti.

Insediate le commissioni per la nomina dei direttori di sei luoghi...

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha pubblicato il 31 dicembre sul proprio sito i decreti di nomina delle commissioni che dovranno farsi carico di nominare sei nuovi direttori in altrettanti luoghi di interesse culturale.

La rinascita della Schola Armaturarum: dal restauro, allo scavo, alla riapertura...

Dal 3 gennaio la Schola Armaturarum torna visitabile al pubblico. Il racconto di questo luogo simbolo della rinascita di Pompei, tragicamente collassato nella parte superiore il 6 novembre 2010, sarà affidato ai restauratori che illustreranno il minuzioso intervento di restauro sugli affreschi, e gli ambienti retrostanti oggetto dell’ultima campagna di scavo che ha contribuito a chiarire la funzione di questo edificio.

“Affrontare” l’antico: Il Tuffatore di Carlo Alfano a Paestum

Voltandosi verso il giardino che fronteggia la sala della Tomba del Tuffatore nel Museo Archeologico Nazionale di Paestum si vede in posizione sottostante, attraverso la vetrata, una grande vasca in marmo riempita d’acqua. La sala della tomba del Tuffatore. © Marco Vasile. Da essa si innalzano cinque cilindri – lo stesso numero di quello delle lastre dipinte che compongono la tomba – di altezze e materiali differenti con evidenti capacità specchianti-riflettenti. Più lontano, in posizione solitaria fortemente decentrata, si scorge un sesto cilindro, che sembra in qualche modo ambire ad un collegamento con il gruppo degli altri cinque. Già l’impressione iniziale è che tra l’installazione e il dispiegamento delle antiche lastre tombali nell’antistante sala museale sia in corso un silenzioso dialogo. I cinque cilindri, come membri di un coro tragico, sembrano voler commentare il destino del Tuffatore.