Rinvenuti sarcofagi del Periodo Romano a Damietta, sul Delta del Nilo

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Dettaglio di uno dei sarcofagi in terracotta scoperti a Tell el Deir, Damietta (ph. MoA)

Il primo articolo dell’anno lo dedico all’ultima scoperta annunciata nel 2018 dal Ministero delle Antichità egiziano. Domenica scorsa, infatti, il dott. Mostafa Waziri, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità, ha dichiarato che una missione archeologica egiziana ha riportato alla luce dei sarcofagi risalenti al Periodo Romano nel sito archeologico di Tell el Deir, nella città di Damietta, capoluogo dell’omonimo governatorato situato sulla costa del Mediterraneo a circa 200 km a nord del Cairo. Damietta dà il nome anche al ramo orientale del Delta del Nilo che anticamente era noto come ramo Fatnitico.

Il ritrovamento consiste in una serie di sarcofagi in terracotta di diverse fattezze: alcuni esemplari presentano i tratti facciali più evidenti, come naso e bocca, appena abbozzati, altri risultano incisi con linee profonde e disegni di varie forme geometriche.

I sarcofagi contengono anche resti di bendaggio e frammenti di cartonnage.

Amuleti e ceramiche scoperti a Tell el Deir, Damietta (ph. MoA)

Nadia Khader, direttrice del Dipartimento Centrale delle Antichità nel Basso Egitto, ha dichiarato che tra il materiale rinvenuto nel sito vi sono resti di ceramiche e numerosi amuleti. Sono stati contati più di settecento talismani di varie forme, materiali e misure: tra di essi le divinità Iside, Horus e Tauret, amuleti ib, udjat, scarabei, pilastri djed, nodi tiet, simboli dell’orizzonte (akhet), piume, animali e ushabti di Epoca Tarda oltre a pendenti in oro e cinque anelli – sempre dello stesso prezioso metallo – tre dei quali, più piccoli rispetto agli altri, sono sormontati da un grappolo d’uva, che riporta a Dioniso per i Greci e Bacco per i Romani, un omaggio alla divinità del vino e del teatro. Uno dei monili in oro rappresenta un delfino, chiara allusione al dio del mare, Poseidone per i Greci o Nettuno per i Romani.

Un pendente e i tre anellini in oro con grappolo d’uva scoperti a Tell el Deir, Damietta (ph. MoA)

Nelle precedenti campagne di scavo l’area aveva già rilasciato resti di una necropoli risalente alla XXVI dinastia, precisamente al regno di Psammetico II, il sovrano del Periodo Saitico al trono dal 595 al 589 a.C. circa. La necropoli aveva restituito un gran numero di sarcofagi in pietra, amuleti e ushabti tutti databili a Neferibra Psametek, l’altro nome con cui è noto il sovrano. I reperti a suo tempo furono trasferiti al GEM dove aspettano di essere esposti dopo l’inaugurazione del nuovo museo.

Uno degli anelli in oro scoperti a Tell el Deir, Damietta (ph. MoA)

Source: MoA

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