Sham el Nessim, una festa di 4700 anni
Oggi in Egitto viene celebrata la festa di Sham el Nessim, una ricorrenza festeggiata tanto dai cristiani quanto dai mussulmani che cade esattamente il lunedì successivo alla Pasqua Copta, un po’ come la nostra Pasquetta. In pochi sanno, però, che questa festa risale almeno a 4700 anni fa, ovvero verso la fine della III dinastia dell’antica civiltà egizia, e che ha inglobato in essa antichi riti sopravvissuti sia al processo di cristianizzazione che alla dominazione araba.
Una antica stele egizia…misteriosa (o forse no!)
Tutti conosco i geroglifici di Abydos e tutti sanno che ci sono carri armati, navicelle spaziali, sommergibili. E nonostante la spiegazione filologia e accademica sia assolutamente convincente, resta uno dei capisaldi per dimostrare un contatto tra egizi e alieni o per certificare la presenza di una civiltà precedente evolutissima, da cui gli antichi avrebbero ereditato la tecnologia necessaria per costruire quelle macchine.
Museo Egizio del Cairo, i reperti del mese di marzo
I manufatti del mese di marzo selezionati dal Museo Egizio del Cairo per l’iniziativa “il pezzo del mese” questa volta sono attinenti a due celebrazioni che cadono proprio in questo periodo: la festa della mamma e l’inizio dell’anno della scimmia secondo il calendario cinese.
Il sarcofago di Gemenefharbak
Il sarcofago di Gemenefharbak pervenne al Museo Egizio di Torino con la collezione Drovettinel 1824. Fu sistemato insieme all'intera collezione nella sale dell'Accademia delle Scienze. Gemenefharbak era un funzionario di altissimo grado (ricopriva, fra l'altro, la carica di Visir) vissuto a Sais, città del Delta Occidentale al tempo della XXVI dinastia (672-525 a.C.) e i suoi innumerevoli titoli compaiono nelle iscrizioni del sarcofago.
La costruzione del tempio di Ningirsu
Desideroso di conoscere sempre più a fondo il magico e affascinante mondo delle lingue redatte in grafia
cuneiforme, dopo aver studiato l’accadico ho deciso di rivolgermi pure al sumero; e così, procuratomi due o
tre grammatiche e qualche eserciziario, mi sono studiato anche questa nuova lingua. È poi venuto come
conseguenza naturale il desiderio di confrontarmi con un testo di “dimensioni” maggiori di quelli delle usuali
tavolette d’argilla e la scelta è caduta sui Cilindri di Gudea, non fosse altro perché ero riuscito a procurarmi
l’intero testo in cuneiforme.
I furti nelle tombe a Tebe alla fine del Nuovo Regno
Presentazione generale, traduzione dei testi e commento grammaticale