La casa d’asta di Monte Carlo ha organizzato una vendita all’incanto che ha visto protagonisti molti manoscritti antichi e documenti rari. Tra gli oggetti c’era una versione dell’antico Libro dei Morti, battuto a 1,35 milioni di sterline.
Il libro risale al regno del faraone Psammetico II (faraone della XXVI dinastia in carica dal 595 al 589 a.C.) e consiste in un rotolo di papiro di 17 metri di lunghezza in cui sono riportati testi religiosi divisi in 192 capitoli.
Il Libro dei Morti, ovvero, come lo chiamavano gli antichi Egizi una raccolta di “formule per uscire nel giorno”, si compone di una serie di formule magico-religiose e racconti inerenti il viaggio notturno di Ra – e della sua lotta contro le forze del male che tentano invano di fermarlo per non farlo risorgere al mattino – che dovevano servire al defunto come protezione e aiuto nel suo viaggio verso l’aldilà; un viaggio pieno di insidie e difficoltà fino a raggiungere il cospetto di Osiride. Infatti, dopo la morte bisognava affrontare una serie di prove per guadagnarsi l’accesso ai Campi di Iarw, l’equivalente del nostro Paradiso, prove praticamente impossibili da superare se non recitando e conoscendo le giuste formule magiche contenute in questo libro.
Diffuso a partire dal Nuovo Regno, i diversi capitoli, spesso abilmente rappresentati da scene, erano raffigurati o all’interno dei sarcofagi o riportati su papiri che venivano accuratamente riposti accanto al defunto. Sarcofago o papiro, una cosa è certa: l’anima del defunto non avrebbe mai vagato nella Duat senza questo indispensabile aiuto!