Uno stoppino di lino usato per le lampade a olio bizantine, antico di ben 1500 anni, è stato rinvenuto nel sito di Shivta (città d’Israele fondata dai Nabatei nel I secolo, oggi patrimonio dell’umanità UNESCO) ed è arrivato fino a noi in ottime condizioni di conservazione, grazie al clima secco del deserto del Negev.
Vi sembra una scoperta bizzarra? A prima vista può sembrarlo, ma vorrei farvi ricredere.
Per prima cosa occorre puntualizzare che lo stoppino è stato scoperto negli anni Trenta da uno studioso americano, Harris Dunscombe Colt, ma “l’occasione” per analizzarlo è arrivata solo un anno fa, grazie alle ricerche sistematiche sugli insediamenti bizantini nel Negev che stanno svolgendo gli archeologi delle Università Guy Bar-Oz e Yotam Tepper di Haifa.
Pensate che, al momento della scoperta, lo stoppino si trovava ancora all’interno del piccolo tubo di rame che serviva per accenderlo.
Secondo Naama Sukenik, l’archeologa dell’Autorità israeliana per le antichità che ha effettuato le analisi sul reperto, trovare uno stoppino, per giunta di una stoffa pregiata come il lino, è un evento piuttosto raro. Ѐ molto più facile rinvenire lampade a olio, dal momento che erano usate per illuminare l’oscurità del Negev.
La dottoressa Sukenik, studiando le fonti ebraiche, rivela che solo determinati tipi di materiali potevano essere usati per accendere le lampade. Il lino era il principale tra questi, ma non esiste nel Negev, dunque è piuttosto probabile che venisse importato dal Nord.