Il Consiglio Supremo delle Antichità (SCA) ha annunciato lo scorso lunedì che una missione archeologica egiziana ha dissotterrato i resti di un edificio utilizzato come centro amministrativo per le spedizioni alle miniere di rame e turchese nel Sinai meridionale.
L’edificio, risalente al Medio Regno e costruito in arenaria, è stato scoperto al centro dello Wadi el-Nasb, 6 chilometri ad ovest del sito di Serabit el-Khadim, vicino alle cave di turchese e al tempio della dea Hathor.
Gli studi preliminari hanno evidenziato che l’edificio fu costruito durante il Medio Regno, ma il suo utilizzo è perdurato anche nel Nuovo Regno e nel Periodo Romano, pur con qualche piccolo cambiamento alla sua struttura interna.
L’edificio si estendeva per 225 metri quadrati ed è situato nei pressi dell’antico pozzo principale che un tempo forniva acqua all’area delle miniere. È composto di due sale principali, altre due stanze e una scala che conduceva al tetto. Il pavimento è realizzato con lastre di arenaria.
Dopo le modifiche strutturali effettuate nelle varie epoche, l’edificio è diventato alla fine un laboratorio per il rame. Il Wadi el-Nasb, infatti, era il sito della più grande fonderia dell’antico Egitto nella penisola del Sinai, e produceva circa 100.000 tonnellate di scorie di rame.
Oltre ad essere una delle fonderie più importanti e antiche del Mediterraneo orientale, il Wadi el-Nasb è conosciuto anche per le iscrizioni rupestri risalenti al Medio e al Nuovo Regno.