© Parco Archeologico di Ostia Antica, modificato da Chiara Lombardi per MediterraneoAntico
Nella seconda campagna di scavi del progetto Ostia Post Scriptum, progetto di ricerca del Parco Archeologico di Ostia antica e dell’Università di Catania, giunta ormai al termine, gli archeologi hanno portato alla luce un ambiente absidato all’interno di una domus romana tardoantica.
La domus, datata tra il III e il V sec. d.C., è stata scoperta a settembre dello scorso anno e si colloca nella zona definita “Area A”, alle spalle della Domus di Apuleio e dell’area dei Quattro Tempietti.
Gli scavi di quest’anno hanno continuato ad indagare la domus tardoantica in due saggi di approfondimento, uno esterno e uno interno, mettendo in evidenza un vano absidato intonacato, al cui interno si trovano una scala ben conservata e una nicchia.
Ai lati della nicchia vi sono due colonnine, mentre la parete di fondo è abbellita con conchiglie e intonaco azzurro. Per motivi strutturali, purtroppo, gli archeologi del progetto Ostia Post Scriptum non possono continuare ad indagare l’ambiente. Non si può, dunque, definire con certezza lo scopo di questa nicchia.
Le ipotesi vertono tra un larario, luogo sacro deputato al culto domestico nelle abitazioni romane, e un ninfeo, “luogo d’acqua”, presente in aree pubbliche e private, solitamente con decorazioni musive, conchiglie e ciottoli che richiamavano il mare e le fonti d’acqua, dove si sostava e ci si intratteneva.
Oltre al vano absidato, è stato portato alla luce un piccolo ambiente con forno semicircolare.
Fonte: Parco Archeologico di Ostia Antica