L’ultima fatica di Alberto Elli, pubblicato da Edizioni Terra Santa.

Ogni libro è un viaggio e con l’ultima opera di Alberto Elli si sale su un mezzo molto particolare, tra i più affascinanti ed evocativi di sempre: la macchina del tempo!

La scrittura rappresenta per l’uomo lo spartiacque tra la preistoria e la storia, tra il racconto dei manufatti per sua natura indiretto e il racconto dei segni vergati da mani antiche e quindi diretto.

Un sito preistorico può darci indicazioni circa l’esistenza di un culto, ma una iscrizione dedicatoria incisa su pietra o argilla ci riporta indietro nel tempo, in quell’esatto momento in cui il dedicante l’ha letta ad alta voce affinché prendesse la concretezza del suono e giungesse più rapidamente al proprio dio.

La decifrazione delle antiche scritture e il ritrovamento degli archivi amministrativi di città stato e regni, ha consentito agli studiosi di ricostruire con maggiore accuratezza la storia di quei popoli, “ascoltandola” direttamente dalle parole scritte ed inserendola nel quadro generale di conoscenze già acquisite.

L’Antico Egitto non fa eccezione, con un’unica grande differenza: per più di tre millenni i tratti peculiari della sua scrittura sono rimasti inalterati e ben riconoscibili, espressione di una civiltà strutturalmente conservatrice, ma intimamente permeabile al nuovo.

L’evoluzione della società egizia e la sua lunghissima esistenza hanno richiesto una grande flessibilità al sistema di scrittura le cui fasi evolutive sono ben note agli studiosi e che, tuttavia, non ha mai smesso di essere “…incantevole come un’opera d’arte. I ‘simboli’ venivano infatti composti secondo un criterio puramente estetico. Nessun altro popolo antico coltivò la stessa maniacalità per la scrittura come l’egizio”. Ce lo dice Alberto Elli nel suo “Il geroglifico elementare. Storia, mistero e fascino della madre di tutte le lingue”, edito da Edizioni Terra Santa con la prefazione di Gian Antonio Stella.

L’eleganza dei segni geroglifici utilizzati per scrivere parte della titolatura regale di Ramesse II sull’obelisco di fronte al pilone del Tempio di Luqsor. Credits: Paolo Bondielli

Un sistema grafico per esprimere una lingua dove arte e scrittura si fondono assieme fin nel più minuscolo dettaglio, anche in quei luoghi riservati ad un ristretto numero di persone o avvolti per sempre dalle tenebre di una sepoltura ipogea.

Un sistema di scrittura che in questo libro non viene spiegato, ma raccontato. Un po’ come un pittore che non dà lezioni sulla sua arte, ma ce ne racconta la bellezza mostrandoci in filigrana il metodo, fatto di colori da amalgamare su tavolozze variopinte, utilizzando pennelli di varie forme e dimensioni su tele già tese.

L’intento è chiaramente provocatorio: invogliare il lettore a farsi “beccare dall’anatra”, citando uno dei padri dell’egittologia, Auguste Mariette (Boulogne-sur-Mer, 1821 – il Cairo, 1881), secondo il quale “l’anatra egizia è un animale pericoloso: con un colpo di becco vi inocula il suo veleno e voi sarete egittologi per tutta la vita”.

In realtà il percorso per diventare egittologi è ben più complesso, ma quello per acquisire una certa familiarità con le iscrizione geroglifiche è alla portata di chiunque ne abbia desiderio e curiosità, e chissà che dalle pagine di questo libro non balzi fuori il becco di un’anatra impertinente pronto a sferrare il suo attacco!

A seguito dell’uscita di questo libro, Alberto Elli ha voluto organizzare sulle pagine di MediterraneoAntico un corso su un’evoluzione particolare della scrittura geroglifica noto come “geroglifico tolemaico”, utilizzato dalla metà del IV sec. a.C. fino al III sec. d.C. circa.

Come ben sapete la discesa in campo di Alessandro il Grande coinvolge anche l’Egitto, che gli si arrende senza colpo ferire. Alla sua morte l’immenso impero viene suddiviso tra i diadochi che dopo breve tempo si autoproclamano sovrani delle terre loro assegnate “in amministrazione”. Tolomeo di Lagos che aveva ricevuto l’Egitto, fonda una propria dinastia, quella del Tolomei, ultima a regnare prima dell’annessione a Roma come provincia dell’Impero nel 30 a.C.

In questa fase la scrittura geroglifica diventa un po’ più complessa con un aumento significativo dei segni, che da circa 750 salgono progressivamente a diverse migliaia. I motivi ce li spiega Alberto nel suo libro, a noi non resta che invitarvi a seguire questo percorso pensato per chi ha già una buona conoscenza del geroglifico classico, ma che può interessare anche i neofiti che troveranno materiale tradotto in italiano tratto da uno dei più importanti templi d’Egitto: il tempio di Edfu.

La luce che filtra da una finestra incornicia, su una colonna del Tempio di Edfu, alcune iscrizioni in geroglifico tolemaico. Credits: Paolo Bondielli

La costruzione di questo tempio inizia il 23 agosto del 237 a.C. durante il decimo anno di regno di Tolomeo III Evergete I, sulle rovine di un tempio più antico costruito da Thutmosi III.

La sua costruzione termina nel 57 a.C., ben 180 anni dopo, durante il regno di Tolomeo XII Neo Dioniso detto “Aulete”, padre della celebre Cleopatra VII, che è rappresentato sul pilone di ingresso nella classica posizione del re che massacra i nemici d’Egitto, di fronte alla dea Hathor e a Horo di Behedet.

Il suo stato di conservazione è straordinario e la sua mole imponente. Il pilone di ingresso è largo 79 m per un’altezza di 36, mentre la lunghezza totale del tempio raggiunge i 137 m, con una superficie di circa 7000 mq.

Le innumerevoli iscrizioni che coprono le pareti del tempio ci illustrano il funzionamento di questo edificio immenso: si seguono tutti i particolari del culto divino, dal servizio quotidiano che riforniva il dio di alimenti ed assicurava l’integrità della sua presenza sulla terra fino alle cerimonie che celebravano le maggiori feste annuali. Le scene liturgiche, le dediche, le liste delle offerte e dei distretti fanno di Edfu un grande libro della civiltà egizia tarda, mentre i resoconti delle guerre combattute da Ra e Horo contro Seth sono la testimonianza tipica del teatro rituale drammatico che l’antico Egitto già possedeva.

Altre iscrizioni notevoli sono la lista dei libri liturgici deposti nella “biblioteca” e le ricette dei profumi ed unguenti per il culto, le cui formule e modi di preparazione sono stati largamente spiegati sulle pareti della sala, designata dai testi come “laboratorio”.

I motivi per leggere il libro di Alberto e per seguire il suo corso mi pare non manchino, vi aspettiamo quindi sul nostro sito per l’acquisto diretto del libro e per la vostra iscrizione che, lo ricordiamo, può essere gratuita o con contributo volontario (non obbligatorio) per sostenere le nostre attività.

Il corso prevede la pubblicazione settimanale di un breve testo tratto dalle pareti esterne del muro di cinta del Tempio di Edfu, corredato di traslitterazione e traduzione, a cui l’Autore affiancherà un breve commento grammaticale. Come già detto è un lavoro indirizzato a coloro che hanno già delle buone basi di grammatica geroglifica, ma la traduzione in italiano dei testi darà la possibilità a chiunque di immergersi tra le “parole del dio”, perdendosi tra le pieghe dei millenni.

Ecco il link diretto per accedere:
https://www.egittologia.net/corso-di-tolemaico-di-alberto-elli/ 

L’accesso è riservato agli utenti registrati sul portale Egittologia.net.
La registrazione base, e quindi l’accesso al corso sono gratuiti. 

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Paolo Bondielli

Storico, studioso della Civiltà Egizia e del Vicino Oriente Antico da molti anni. Durante le sue ricerche ha realizzato una notevole biblioteca personale, che ha messo a disposizione di appassionati, studiosi e studenti. E’ autore e coautore di saggi storici e per Ananke ha pubblicato “Tutankhamon. Immagini e Testi dall’Ultima Dimora”; “La Stele di Rosetta e il Decreto di Menfi”; “Ramesse II e gli Hittiti. La Battaglia di Qadesh, il Trattato di pace e i matrimoni interdinastici”.

E’ socio fondatore e membro del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Egittologia.net. Ha ideato e dirige in qualità di Direttore Editoriale, il magazine online “MA – MediterraneoAntico”, che raccoglie articoli sull’antico Egitto e sull’archeologia del Mediterraneo. Ha ideato e dirige un progetto che prevede la pubblicazione integrale di alcuni templi dell’antico Egitto. Attualmente, dopo aver effettuato rilevazioni in loco, sta lavorando a una pubblicazione relativa Tempio di Dendera.

E’ membro effettivo del “Min Project”, lo scavo della Missione Archeologica Canario-Toscana presso la Valle dei Nobili a Sheik abd el-Gurna, West Bank, Luxor. Compie regolarmente viaggi in Egitto, sia per svolgere ricerche personali, sia per accompagnare gruppi di persone interessate a tour archeologici, che prevedono la visita di siti di grande interesse storico, ma generalmente trascurati dai grandi tour operator. Svolge regolarmente attività di divulgazione presso circoli culturali e scuole di ogni ordine e grado, proponendo conferenze arricchite da un corposo materiale fotografico, frutto di un’intensa attività di fotografo che si è svolta in Egitto e presso i maggiori musei d’Europa.

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