“Il Vignola architettò la villa, ora sede del Museo Etrusco, e Bartolomeo Ammannati, venuto da Firenze, disegnò il Ninfeo di un’eleganza slanciata e solida nei muri curvi e nelle logge affrontate senza snervature. Su quelle cadenze fantastiche e piene avevo studiato anni prima andando con i miei taccuini, sola, a meditare per lunghe. Tutto era pieno di immagini: mi sembrava che persino i muri avessero un valore narrativo.”
(M. Bellonci, “Come un racconto. Gli anni del Premio Strega”, 1969).
Queste sono le parole con cui Maria Bellonci, ideatrice del Premio Strega, descrive la scelta del Ninfeo di Villa Giulia come sfondo e ambientazione della kermesse letteraria. Infatti, a partire dal 1953, ogni anno, il premio letterario viene consegnato proprio all’interno del Museo Etrusco di Villa Giulia, che a partire dal 2017, sotto la guida del Direttore Valentino Nizzo, è diventato parte integrante della rassegna e vetrina per le opere in gara.
Il Premio Strega, il più prestigioso riconoscimento letterario italiano, è nato nel 1944 nel salotto culturale dei coniugi Maria e Goffredo Belloncini, lei scrittrice e lui critico letterario e intellettuale, che dopo gli anni bui della guerra hanno aperto la loro casa di Viale Liegi a Roma a intellettuali, giornalisti, editori e amici, con l’obiettivo di discutere di politica, di letteratura e di attualità. E proprio durante questi incontri, nacque l’idea di istituire un premio letterario a Maria Belloncini: grazie all’aiuto economico di Guido Alberti, industriale proprietario della società di produzione del liquore Strega – da cui prende il nome – e molto appassionato di letteratura, fu possibile assegnare il premio per la prima volta nel 1947 ad Ennio Flaiano con il libro “Tempo di uccidere”.
Il premio viene assegnato dopo due fasi di selezione: un primo scrutinio che sceglie le 12 opere in gara e una seconda selezione per la cinquina finalista. Quest’anno, per la prima volta, i libri finalisti saranno sette: due ex aequo al quinto posto, mentre il settimo in virtù dell’art. 7 del regolamento di votazione che prevede l’inserimento in classifica di un libro pubblicato da un piccolo o medio editore. La giuria chiamata a votare è composta da 400 personalità di spicco della cultura nazionale, tra cui gli ex vincitori del premio, chiamati gli “Amici della domenica”, giorno scelto per le riunioni.
Per questa edizione, la numero 76, il totale dei voti espressi dopo la prima fase di selezione ha determinato i seguenti finalisti:
- Mario Desiati, «Spatriati» (Einaudi) con 244 voti
- Claudio Piersanti, «Quel maledetto Vronskij» (Rizzoli) con 178 voti
- Marco Amerighi, «Randagi» (Bollati Boringhieri) con 175 voti
- Veronica Raimo, «Niente di vero» (Einaudi) con 169 voti
- Fabio Bacà, «Nova» (Adelphi) con 168 voti
- Alessandra Carati, «E poi saremo salvi» (Mondadori) con 168 voti
- Veronica Galletta, «Nina sull’argine», (minimum fax) con 103 voti
Va poi aggiunto, che a partire dal 2017, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, oltre ad essere sede delle votazioni e dell’assegnazione del premio, accoglie i dodici libri candidati nelle vetrine del Museo: diventano in questo modo protagonisti di un dialogo tra letteratura e archeologia, con lo scopo di evidenziare e far emergere connessioni, affinità, legami, ispirandosi “Decalogo di un museo che racconti storie quotidiane” del premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk.
“Perché ogni vetrina custodisce un racconto, una storia, un pezzo di vita, proprio come avviene in un romanzo. E i Musei possono diventare le pagine di un racconto, dei magnifici libri agli occhi e nella mente di chi è in grado di immaginarli tali” afferma il Direttore del Museo. È stato quindi ideato un percorso di visita che accompagnerà i visitatori fino al 2 ottobre 2022 in orario di apertura del Museo ed è compreso nel costo del biglietto.
(https://www.museoetru.it/files/filegallery/2022/Volantino_Strega_2022_WEB_alta_risoluzione.pdf mappa del percorso di visita, disponibile direttamente sul sito del Museo)
Nel frattempo, in attesa che venga annunciato il vincitore il 7 luglio 2022, ovvero il primo giovedì del mese di luglio, come stabilito dall’ideatrice del premio Maria Belloncini, il Museo sta organizzando una serie di rassegne stampa, incontri con gli autori e attività volte ad esaltare il profondo legame tra letteratura e archeologia.