“Giovedì sera al MANN. Le Arti in giardino tra mito e natura”

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Nell’ambito della rassegna “Giovedì sera al MANN. Le Arti in giardino tra mito e natura” giovedì 15 settembre dalle ore 19 con ingresso al Museo Archeologico di Napoli di euro 2,00, incontri con il pubblico su “Il polline e l’aerobiologia” e “Rilke incontra Orfeo”.

 

Ore 19
conferenza “Il polline e l’aerobiologia”
Relatori:
Gennaro D’Amato, Chairman Committee World Allergy Organization on “Climate change, air pollution and Allergy”;
Giuseppe Frenguelli, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Università di Perugia;
Emma Tedeschini, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Università di Perugia.

Ore 21
“Rilke incontra Orfeo”

conversazione di Ulderico Pomarici, con letture di Enzo Salomone e musiche composte ed

eseguite da Ciro Longobardi al pianoforte digitale e all’elettronica.

Rainer Maria Rilke compose nel 1904 il poemetto Orfeo Euridice Hermes, ispirato anche dal bassorilievo, su cui è scolpito il loro addio, visto una prima volta a Parigi nel 1902, e rivisto 4 anni dopo a Napoli, proprio al Museo Archeologico Nazionale. Euridice al centro della scena appare rassegnata, Orfeo inconsolabile cerca di trattenerla, Hermes con dolcezza e determinazione le impedisce di allontanarsi. La forza dei gesti per descrivere il dolore del distacco tra i 2 innamorati e l’ineluttabilità del loro destino. Oltre al poemetto Salomone darà voce a 6 dei 55 Sonetti a Orfeo, Alcesti, Requiem per un’amica. “Rilke è un poeta da ‘maneggiare con cura’ – dichiara Salomone – L’estetismo che ammanta le sue metafore spesso maschera e vela un ‘senso’ oggettivo. Ma è proprio quel senso, che la ricerca della più giusta intonazione della voce, cerca di trovare.”

Le musiche originali di Ciro Longobardi dialogheranno con il simbolismo del poeta boemo esaltandone il raffinato estetismo. Le atmosfere sonore tracceranno geometrie rarefatte capaci di comporsi e scomporsi in un’essenzialità unica, carica di struggente nostalgia.

Tra le suggestioni mitologiche che ricorrono nella poesia rilkiana su tutte si impone Orfeo, il cui mito è centrale nei 55 Sonetti a Orfeo che Rilke stese nell’arco di tre settimane nel 1922. Il mito orfico rappresenta la discesa nel dolore e la rinascita che ne consegue. In tale contesto la figura di Euridice assume rilevanza filosofica per l’inversione che il poeta opera del mito, nella quale fa convergere la sua concezione della natura come un Tutto nel quale è impossibile separare vita e morte, aldiquà e aldilà. Anche dalla morte rinasce l’esistenza in altra forma. Questo è l’elemento forse centrale della poetica rilkiana.

Immagine: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10206509207439000&set=gm.1334487076562422&type=3&theater

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