Il 27 maggio 2022 presso le Terme Maschili del Parco Archeologico di Ercolano alle ore 18 verrà presentata alla stampa la seconda edizione degli Ozi di Ercole. Il materiale della vita / La vita materiale. Il progetto è finanziato dall’Unione Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione Campania nell’ambito del POR Campania FESR 2014-2020.

Il primo ciclo Materia e corpi tra antico e moderno, articolato in 10 incontri svoltisi dal 9 settembre al 16 ottobre 2021 tra il Parco Archeologico di Ercolano, Parco Maiuri e Villa Campolieto, era incentrato sulla dieta mediterranea degli antichi di cui filo conduttore era la cultura materiale analizzata nei suoi aspetti antropologici e filosofici in un dibattito con i protagonisti contemporanei della cultura.

La seconda edizione, il cui tema è Il materiale della vita / La vita materiale è fortemente connessa alla mostra sui legni che verrà inaugurata nel corso dell’anno. Il dialogo dei 6 incontri si focalizzerà su scienza, archeologia, filosofia, letteratura e teatro in una danza al cui centro si trovano la vita quotidiana e la storia degli oggetti del Parco Archeologico di Ercolano. Dopo la presentazione alla stampa, apre il secondo ciclo degli Ozi di Ercole. Il mare canuto. Epiche e filosofia della navigazione.

Il direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Francesco Sirano, durante la prima edizione di questo evento.

Un omaggio al primo stasimo (canto del coro nella tragedia greca) dell’Antigone di Sofocle.

“Molte sono le cose straordinarie, eppure nulla di più straordinario dell’uomo esiste;

questo anche oltre il grigio

mare con tempestoso vento

avanza, sotto ondate

rumoreggianti procedendo, e tra le dee la più alta, la Terra

indistruttibile, instancabile (egli) logora

calcando aratri di anno in anno,

trattandola con specie equina.

E la stirpe degli uccelli dalla mente leggera (egli) caccia circondandola

e i popoli delle fiere selvagge

e gli esseri marittimi delle profondità

con spire cucite in forma di rete,

l’uomo ingegnoso; e si impossessa con stratagemmi della fiera

selvatica che vive sui monti, e il cavallo

dalla lunga criniera sottomette al giogo ricurvo

e il toro montano instancabile.

E voce e volatile

pensiero e sentimenti

di convivenza (egli) apprese, e a fuggire

le intemperie di geli inabitabili e

i colpi di forti piogge

ricco di espedienti in ogni situazione; privo di espedienti a nessuna

situazione futura si presenta; soltanto da Ade

scampo non troverà; eppure rimedi contro malattie inguaribili

ha escogitato.

Possedendo oltre ogni speranza un’intelligenza

creativa dell’arte,

talvolta verso il male, altre volte invece verso il bene si dirige,

quando rispetta le leggi della patria

e la giustizia giurata degli dei;

elevato nella città; privo di città colui al quale il non bello

coesiste a motivo della (sua) tracotanza.

Né mio commensale né concorde con me sia mai

chi facesse questo”.

 

Sofocle, Antigone, 332-375

http://www.poesialatina.it/_ns/Greek/tt2/Sofocle/Ant332-375.html

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Chiara Lombardi

Laureata in Archeologia Orientale presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” con una tesi magistrale in Archeologia Egiziana dal titolo “Iside nei testi funerari e nelle tombe del Nuovo Regno: iconografia e ruolo della dea tra la XVIII e la XIX dinastia” (2013), ha conseguito un master di primo livello in “Egittologia. Metodologie di ricerca e nuove tecnologie” presso la medesima Università (2010-2011). Durante il master ha sostenuto uno stage presso il Museo Egizio de Il Cairo per studiare i vasi canopi nel Nuovo Regno (2010). Ha partecipato a diversi scavi archeologici, tra i quali Pompei (scavi UniOr – Casa del Granduca Michele, progetto Pompeii Regio VI, 2010-2011) e Cuma (scavi UniOr – progetto Kyme III, 2007-2017). Inoltre, ha preso parte al progetto Research Ethiopic language project: “Per un nuovo lessico dei testi etiopici”, finanziato dall’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente e dal progetto PRIN 2005 “Catene di trasmissione linguistica e culturale nell’Oriente Cristiano e filologia critico testuale. Le problematiche dei testi etiopici: testi aksumiti, testi sull’età aksumita, testi agiografici di traduzione” (2006-2007). Ha collaborato ad un progetto educativo rivolto ai bambini della scuola primaria per far conoscere, attraverso sperimentazioni laboratoriali, gli usi e i costumi dell’antico Egitto e dell’antica Roma (2014-2015). È stata assistente di ricerca presso la Princeton University (New Jersey) per “The Princeton Ethiopian, Eritrean, and Egyptian Miracles of Mary digital humanities project (PEMM)” (2020-2021). Ricercatrice indipendente, attualmente è anche assistente di ricerca per il Professor Emeritus Malcolm D. Donalson (PhD ad honorem, Mellen University). Organizza e partecipa regolarmente a diverse attività di divulgazione, oltre a continuare a fare formazione. Collabora con la Dott.ssa Nunzia Laura Saldalamacchia al progetto Nymphè. Archeologia e gioielli, e con la rivista MediterraneoAntico, occupandosi in modo particolare di mitologia. Appassionatasi alla figura della dea Iside dopo uno studio su Benevento (Iside Grande di Magia e le Janare del Sannio. Ipotesi di una discendenza, Libreria Archeologica Archeologia Attiva, 2010), ha condotto diversi studi sulla dea, tra cui Il Grande inno ad Osiride nella stele di Amenmose (Louvre C 286) (Master di I livello in “Egittologia. Metodologie di ricerca e nuove tecnologie”, 2010); I culti egizi nel Golfo di Napoli (Gruppo Archeologico Napoletano, 2016); Dal Nilo al Tevere. Tre millenni di storia isiaca (Gruppo Archeologico Napoletano, 2018 – Biblioteca Comunale “Biagio Mercadante”, Sapri 2019); Morire nell’antico Egitto. “Che tu possa vivere per sempre come Ra vive per sempre” (MediterraneoAntico 2020); Il concepimento postumo di Horus. Un’ analisi (MediterraneoAntico 2021); Osiride e Antinoo. Una morte per annegamento (MediterraneoAntico 2021); Culti egiziani nel contesto della Campania antica (Djed Medu 2021); Nephthys, una dea sottostimata (MediterraneoAntico 2021). Sua è una pubblicazione una monografia sulla dea Iside (A history of the Goddess Isis, The Edwin Mellen Press, ISBN 1-4955-0890-0978-1-4955-0890-5) che delinea la sua figura dalle più antiche attestazioni nell’Antico Regno fino alla sua più recente menzione nel VII d.C. Lo studio approfondisce i diversi legami di Iside in quanto dea dell’Occidente e madre di Horus con alcune delle divinità femminili nonché nei cicli osiriaco e solare; la sua iconografia e le motivazioni che hanno portato ad una sempre crescente rappresentazione della dea sulle raffigurazioni parietali delle tombe. Un’intera sezione è dedicata all’onomastica di Iside provando a delineare insieme al significato del suo nome anche il compito originario nel mondo funerario e le conseguenti modifiche. L’appendice si sofferma su testi e oggetti funerari della XVIII dinastia dove è presente la dea.

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