A partire dal 29 giugno 2022 è aperto al pubblico, nella corte del Museo Egizio di Torino, “Cortile Aperto: Flora dell’Antico Egitto”, uno spazio verde aperto a tutti ispirato ai giardini dell’antico Egitto.

L’apertura di questo spazio, insieme ad altri cinque progetti di ricerca, rientra nel piano di trasformazione dell’Egizio che nel 2024 festeggerà il suo bicentenario e che in vista di questa importante ricorrenza ha in progetto di attuare alcuni cambiamenti, una tra questi è quello di coprire la corte interna del Palazzo del Collegio dei Nobili, dove verrà successivamente installato un più ampio giardino egizio permanente, con una cupola in acciaio e vetro.

Natura, cultura e bellezza si intrecciano in questo progetto, curato da un team di egittologi composto da Johannes Auenmüller, Divina Centore e Cédric Gobeil, che vuole rendere omaggio a questa grande civiltà che fu una delle prime a conferire un significato simbolico alla flora e alla fauna e a sviluppare una vera e propria cultura del giardino. Si tratta di una fusione tra archeologia e botanica ispirata ai giardini di Nuovo Regno (1539 – 1076 a.C.) e alle raffigurazioni rinvenute nelle tombe dell’alta società egizia e che vede come piante protagoniste non solo il celebre papiro, pianta araldica del Basso Egitto che cresceva in fitte paludi lungo il Nilo, ma anche, ad esempio, il loto azzurro, pianta con un profondo significato intrinseco di rinascita e rigenerazione dovuto al fatto che i suoi fiori si schiudono all’alba e si richiudono al tramonto.

Al giardino si potrà accedere gratuitamente e inoltre per tutto il mese di luglio, dal giovedì al sabato dalle 22 alle 24, vi sarà la possibilità di assistere, grazie alla tecnica del videomapping, a spettacoli serali proiettati su una delle facciate interne della corte dalla durata di circa 8 minuti. Ricordiamo inoltre che fino al 31 agosto, ogni sabato, il Museo Egizio ci aspetta fino alle ore 22, con un biglietto di soli 5 euro acquistabile dalle ore 18.

Come già accennato dunque questo giardino sarà successivamente ampliato e, come afferma il direttore del Museo Egizio Christian Greco, si spera che questo angolo verde d’Egitto possa trasformarsi in futuro in un importante punto d’incontro del centro storico della città.

Tratto dal comunicato stampa del Museo Egizio

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Anna Provenzano

Laureata in Beni Culturali presso l’Università di Bologna (tesi in Etruscologia), e in Archeologia e Culture del Mondo Antico con la tesi “Depositi di fondazione dei templi egizi durante il Regno di Thutmosi III. Il caso del tempio di Hathor a Gebelein”, ha orientato i suoi studi nell’ambito dell’archeologia egizia.

Nel corso degli anni universitari, ha avuto l’occasione di fare esperienze in ambito museale presso il Museo Egizio di Torino (svolgendo attività di digitalizzazione dell’archivio fotografico), e i Musei Civici di Forlì, dove ha curato alcuni allestimenti temporanei e contribuito alla stesura del catalogo delle mostre.

Ha inoltre partecipato a missioni archeologiche e ricognizioni didattiche presso la Basilica di San Severo in Classe (RA), Cotignola (RA), Collemancio di Cannara (PG), Montecchio (TR); e lavorato in ambito archeologico durante interventi di sorveglianza.

L’interesse verso la curatela museale l’ha motivata ha partecipare a incontri e workshop legati alla promozione della cultura e degli eventi artistici.

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