Nel governatorato di Dakahliyya, una regione del delta del Nilo il cui capoluogo dista circa 120 km dal Cairo, una missione di scavo americana ha portato alla luce un antico insediamento del Periodo Tolemaico. A darne notizia mercoledì scorso è stato, sorprendentemente, lo stesso direttore della missione di scavo, il dott. Jay Sleifer Stein, il quale, alla presenza del governatore Kamal Sharobim e della preside della Facoltà per il Turismo dell’Università di Mansura, la dottoressa Amina Shalaby, ha svelato anche un dettaglio molto interessante: la scoperta di un’antica fabbrica di profumi.
Il villaggio risale al regno di Tolomeo III, sul trono d’Egitto dal 246 al 222 a.C. circa. Dagli studi condotti sul campo sembra che l’abbandono di questo villaggio fu causato dal passaggio di un’irruenta battaglia, in quanto lungo le vie sono stati trovati sparsi un po’ ovunque armi e corpi di soldati feriti o uccisi e “dimenticati” lì.
Come accennato prima, la cosa più interessante che il villaggio ha finora restituito è un’antica fabbrica di profumi, dove sono venuti alla luce speciali forni per la produzione di profumi e dipinti parietali che illustrerebbero il metodo di estrazione delle essenze profumate dai fiori. Sembra che villaggio fosse un centro di produzione di profumi la cui notorietà superava i confini nazionali: è lo stesso dott. Stein a riferire che i prodotti imbottigliati venivano venduti sia sul suolo egiziano che esportati un po’ ovunque. Sembra che la stessa Cleopatra fosse cliente abituale della profumeria.
Sono state identificate anche le diverse tipologie di piante dalle quali gli antichi Egizi raccoglievano i fiori necessari alla fabbricazione di profumi, tanto che negli Stati Uniti è attualmente in atto una ricerca nel tentativo di riprodurre la stessa qualità delle essenze profumate prodotte nell’antichità.
La missione statunitense ha iniziato a lavorare nell’area di Temay El Amdeed nel 2007, a seguito della richiesta del Ministero delle Antichità egiziano interessato a quantificare il valore storico del sito minacciato dalla rapida espansione urbana.
Source: Cairo Scene