Erano giorni che circolavano immagini “indiscrete” di una nuova scoperta in terra d’Egitto ed erano giorni che aspettavamo con trepidazione il comunicato stampa con tutti i dettagli. L’annuncio ufficiale è arrivato ieri sera, con una comunicazione sui social, piuttosto che con le consuete presentazioni in loco per via della preoccupante situazione che stiamo vivendo.

(ph. Mostafa Waziry)
(ph. Mostafa Waziry)

La scoperta è stata effettuata ancora una volta nella necropoli degli animali sacri a Saqqara, area che negli ultimi due anni ha regalato diverse sorprese. I ritrovamenti più importanti, di cui abbiamo già parlato, sono stati sicuramente la tomba splendidamente decorata di Wahti (della quale in questi ultimi giorni è uscito anche un bellissimo tour virtuale promosso dal Ministero delle Antichità per sensibilizzare l’interesse all’antico Egitto anche in questo periodo in cui tutti i musei e i siti archeologici sono chiusi. Qui per accedere al tour virtuale e qui per leggere la notizia relativa a questo meraviglioso ritrovamento) e la cachette degli uccelli e degli animali sacri dalla quale furono portate alla luce molte mummie animali, alcune di queste estremamente rare (leggi qui e qui).

(ph. Mostafa Waziry)
(ph. Mostafa Waziry)

I lavori in questa area iniziarono nell’aprile 2018 e sono tutt’ora in corso; infatti, in questo mese di aprile, è iniziata la terza stagione di scavo. È proprio nei giorni scorsi, ad inizio campagna, che è stato trovato un pozzo di 120 x 90 cm e profondo 11 metri sul fondo del quale sono stati scoperti cinque sarcofagi in pietra ancora sigillati e ben conservati; mentre all’interno di quattro nicchie presenti in una delle stanze in fondo al pozzo sono state trovate delle bare di legno e sepolture umane, ancora avvolte nelle bende, risalenti al Periodo Tardo. Una di queste nicchie ospitava un enorme sarcofago antropomorfo in legno dai colori ancora vividi e con geroglifici scritti con pigmenti gialli. A corredo delle sepolture sono stati trovati tra i detriti 365 ushabti in faience (alcuni dei quali riportano testi geroglifici), un piccolo obelisco in legno alto circa 40 cm che presenta su tutti e quattro i lati scene dipinte raffiguranti le dee Iside e Nefti e il dio Horus, 5 statue lignee del dio Ptah-Sokar-Osiride, tre vasi canopi in terracotta, maschere funerarie in legno, frammenti di cartonnage, diversi amuleti e molti altri manufatti.

(ph. Mostafa Waziry)
(ph. Mostafa Waziry)

Ogni oggetto verrà sottoposto a restauro prima di essere immagazzinato nei depositi del Ministero.

(ph. Mostafa Waziry)
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Source: MoA

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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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