Con la fine della scorsa stagione di scavo, l’Amarna Project ha annunciato il completamento di un’importante opera di salvaguardia effettuata nel deserto a nord di Amarna, nei pressi del villaggio di El-Till, precisamente nell’area che comprende il sito degli Altari del Deserto.

Desert Altars sono un gruppo di edifici in mattoni di fango che si trovano vicino alla strada che conduce alle Tombe del Nord. Furono scavati dall’Egypt Exploration Society nel 1931-2. Queste costruzioni consistono in tre elementi separati, edificati lungo un allineamento comune da nord a sud. Si distinguono tre piattaforme di diverse dimensioni dalle quali partono delle rampe: per le due costruzioni laterali è presente una rampa su ciascun lato, mentre per quella centrale ne era prevista soltanto una.

Desert Altars (ph. American Research Center in Egypt)

La piattaforma quadrata che vediamo a sinistra della foto è raggiungibile attraverso quattro lunghissime rampe e al centro dell’altare è presente un buco profondo, probabilmente un alloggiamento scavato per ospitare una pietra ivi eretta.

La costruzione al centro è piuttosto piccola rispetto alle altre due, è quadrata e, come abbiamo detto, è provvista di una sola breve rampa allineata con l’altare di sinistra.

Le fondamenta della struttura di destra, quella più grande e rettangolare raggiungibile grazie a quattro rampe costruite una su ogni lato, presentano uno schema complesso e suggeriscono la possibilità che in origine la sommità potesse accogliere anche stanze ipostile circondate da un colonnato aperto.

Mappa degli Altari del Deserto (©Amarna Project)
Veduta aerea del recinto in mattoni a ovest degli altari. Il nord è verso sinistra (©Amarna Project)

Gli altari dovevano essere racchiusi in un recinto rettangolare, un muro in mattoni di fango rinforzato da contrafforti esterni. A sud-ovest è sopravvissuta una sezione di un secondo recinto presente all’interno dell’area degli altari. Al centro di quel che resta del lato sud di questa seconda recinzione doveva sorgere un piccolo edificio in pietra, la cui posizione è segnata da uno strato di fondazione in “cemento” di gesso (uno strato di gesso misto a frammenti di pietra) sul quale sono impresse le impronte dei blocchi con i quali venne edificato il piccolo tempio. Durante lo scavo sono stati trovati diversi frammenti di pietra decorata.

Mappa in cui si vedono gli altari del deserto e i segni di antiche strade (©Amarna Project)

L’intero gruppo sorge su un terreno completamente ripulito dalle pietre e dai sassi che furono depositati dagli antichi come a creare un piccolo crinale che circonda tutta l’area, ma di cui si perdono le tracce nella sezione occidentale. Questo perimetro è interrotto nei lati est e nord dal passaggio di due antiche strade desertiche realizzate durante il periodo amarniano. La più larga delle due vie conduce verso la tomba rupestre n. 6 appartenuta al Sommo Sacerdote Panehsy (o Panehesi). Questa connessione, e l’assenza di un perimetro chiaro a ovest, suggerisce che il gruppo degli altari fosse un completamento delle Tombe Settentrionali e quindi luoghi destinati al culto degli alti funzionari ivi sepolti. Tra questi, i Sommi Sacerdoti Meryra (intestatario della tomba n.4 che si fregiava dei seguenti titoli: Sommo Sacerdote di Aton nella casa di Ra, Portatore di flabello alla destra del re, Cancelliere e Unico amico del re) e, come già accennato, Panehsy (Primo tra i Servi dell’Aton nella casa di Aton in Akhetaton, Secondo Profeta del Signore delle Due Terre Neferkheperura-waenra/Akhenaton, Sovrintendente al doppio granaio dell’Aton in Akhetaton, Sovrintendente al bestiame di Aton). Allo stesso scopo, il recinto con il piccolo santuario di pietra racchiude un gruppo di edifici religiosi periferici che potrebbero essere esempi di templi solari destinati ad alcune donne facenti parte della famiglia di Akhenaton.

Gli Altari del Deserto rappresentano uno degli unici due templi periferici che ad oggi sopravvivono ad Amarna, l’altro è il Tempio del Sole di Nefertiti a Kom el-Nana. Probabilmente in origine esistevano cinque o sei di questi templi eretti sull’area desertica alla periferia della città.

Gli altari del deserto visti da vicino. In fondo è visibile il muro di cinta completato, dietro di esso case e campi coltivati (ph. American Research Center in Egypt).

L’area è sempre più vulnerabile all’estensione illegale delle coltivazioni verso est che stavano anche iniziando ad estendersi verso nord, verso la Città del Nord, una delle aree residenziali dell’antica Akhetaton in cui abbiamo i resti di un grande palazzo e edifici amministrativi. Anche il crescere delle acque sotterranee rappresenta una seria minaccia, quindi si è cercato di proteggere l’intera area archeologica innalzando ad ovest degli altari un muro di 900 m e alto 2 m e una recinzione più breve anche a nord (180 m) nella speranza che così facendo siano ben chiari i confini del sito archeologico.

Per la realizzazione di questa opera si deve ringraziare l’American Research Center’s Antiquities Endowment Fund (PI Anna Stevens) che ha finanziato i lavori in collaborazione con il Ministero del Turismo e delle Antichità d’Egitto.

Ricordiamo che ci sono diversi modi per contribuire all’operato dell’Amarna Project. Ad esempio puoi acquistare un blocco in calcare per ricostruire la planimetria del tempio dedicato ad Aton (per sponsorizzare un blocco click here), oppure puoi acquistare un libro per aiutare a sensibilizzare i ragazzi della comunità locale a preservare il loro patrimonio (leggi qui). Non resta che sentirsi parte di questo grande progetto e decidere come contribuire alle ricerche e alle opere di salvaguardia in atto ad Amarna. Anche una piccolissima donazione è importante e può fare la differenza!

La costruzione del muro per proteggere i Desert Altars (©Amarna Project)

 

Si ringrazia l’Amarna Project nella persona del prof. Barry John Kemp per tutto il materiale fornito e di cui abbiamo avuto concessione.

Contenuti e immagini di proprietà ©Amarna Project

Riferimenti:

La relazione sullo scavo degli Altari del Deserto è contenuta nel volume unico, H. Frankfort and J.D.S. Pendlebury, The City of Akhenaten, Part II. The North Suburb and The Desert Altars (London, Egypt Exploration Society 1933), Capitolo V.

Ulteriori dettagli da B.J. Kemp, ed., Amarna Reports VI (London, Egypt Exploration Society 1995), 448–52.

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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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