Una missione archeologica congiunta del Ministero delle Antichità egiziano e del Centro di ricerca per gli studi archeologici dell’Università di Minya ha scoperto nel sito di Tuna el-Gebel (nel governatorato di Minya) due tombe rupestri di Periodo Tolemaico (332- 30 a.C.) con oltre 40 mummie di diverso stile, età e sesso. Tra i corpi anche 10 bambini.

Tuna el-Gebel (ph. Mohamed El Shahed, AFP)
Tuna el-Gebel (ph. MoA)

Questo di sabato scorso è il primo annuncio ufficiale del 2019 per il Ministro delle Antichità Khaled El-Anany che, alla presenza di ambasciatori e ufficiali militari, ha presentato in situ il ritrovamento affiancato dal Segretario Generale dello SCA, il dott. Mostafa Waziri, e dal Ministro del Turismo, la dott.ssa Rania Al-Mashat.

 

Mummia di adulto con bambino da Tuna el-Gebel (ph. MoA)

Tutti questi uomini furono inumati in diverse camere sepolcrali scavate nella roccia alle quali si accede attraverso 5 pozzi funerari profondi 9 m. L’identità dei corpi mummificati è sconosciuta, ma senz’altro appartenevano ad un’unica famiglia di classe sociale medio-alta. Le mummie, tutte in buono stato di conservazione, furono deposte in sarcofagi in pietra calcarea, legno o terracotta, mentre altre furono semplicemente adagiate sulla sabbia o all’interno di piccole nicchie. I corpi sono tutti accuratamente avvolti in bende di lino e alcuni presentano ancora frammenti delle coperture in cartonnage dipinto. Vicino ai corpi sono stati trovati anche oggetti del corredo funerario, come vasellame, ostraka e frammenti di papiro. E’ proprio dallo studio di questi reperti – e dalle iscrizioni in geroglifico, demotico, greco e copto riportate sugli stessi – che il direttore della missione, il dott. Wagdi Ramadan, ritiene che le tombe furono utilizzate anche da membri estranei alla famiglia per un periodo ben più lungo che va dal Periodo Tolemaico, romano al periodo bizantino; motivo per cui i corpi mummificati presentano diversi stili e tecniche di imbalsamazione.

Tuna el-Gebel (ph. MoA)
Tuna el-Gebel (ph. MoA)

La missione non è la prima volta che fa scoperte in questa zona, già nel febbraio del 2018 aveva riportato alla luce un’altra tomba rupestre sempre di epoca tarda con al suo interno i corpi mummificati di alcuni sacerdoti devoti al dio Thot – la divinità principalmente venerata nella regione – e nel 2017 questa stessa area era stata oggetto di un’altra importante scoperta (qui il nostro articolo). In effetti, questo appena scoperto rappresenta il tipico stile di inumazione del tardo Nuovo Regno/Terzo Periodo Intermedio a Tuna el-Gebel, l’antica necropoli di Hermopolis Magna (l’odierna el-Ashmunein) sita nel XV nomo dell’Alto Egitto, quello della Lepre con capitale Khemnu. La necropoli di Tuna el-Gebel è già nota al mondo egittologico per diversi ritrovamenti importanti registrati in passato: ricordiamo la tomba di Petosiris (scoperta da Gustav Lefevre nel 1919) e quella di Isadora, il cimitero degli animali sacri e quello romano e due stele di confine di Akhetaton, la capitale amarniana voluta dal faraone eretico Akhenaton.

Maschera in cartonnage scoperta a Tuna el-Gebel (ph. MoA)

Il dott. Anani, sottolineando che questa rappresenta la terza scoperta importante annunciata in questa area da quando ha iniziato il suo mandato, ha anticipato che non sarà neppure l’ultima: altre scoperte archeologiche ci faranno tornare a parlare di questi luoghi in questo 2019 appena iniziato.

Frammenti in cartonnage dipinto scoperti a Tuna el-Gebel (ph. Mohamed El Shahed, AFP)

Source: MoA

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