L’anno è appena iniziato e in poche ore sono già state annunciate nuove ed entusiasmanti scoperte. Dopo Saqqara (qui la notizia) è Deir el-Bahari a rivelare ancora una volta l’eredità lasciataci dagli antichi Egizi.

Gli archeologi che lavorano nella necropoli dell’Assasif, ai piedi del famoso complesso templare della regina Hatshepsut, hanno portato alla luce preziosissimi reperti che fanno luce su nuovi e diversi aspetti dell’antica storia egizia. Le scoperte ricoprono un arco temporale lunghissimo, oltre un millennio, fornendo indicazioni dettagliate sui riti, l’architettura e le tradizioni funerarie che si sono evolute dal Medio Regno al Periodo Tolemaico, spaziando dal Secondo Periodo Intermedio con scoperte attribuite alla XV dinastia (1650-1550 a.C.) alla potente XVIII dinastia (1550-1292 a.C.) con faraoni del Nuovo Regno come la regina Hatshepsut e il re Tutankhamon.

I ritrovamenti sono stati effettuati da una squadra diretta dal dottor Zahi Hawass sotto la supervisione del dottor Tarek El-Awady grazie ad un lavoro di scavo e studio durato tre anni in collaborazione con il Consiglio Supremo delle Antichità d’Egitto.

Iniziamo col parlare degli oltre 1.500 frammenti di blocchi di calcare e quarzite che un tempo erano le fondamenta del Tempio a Valle della regina Hatshepsut: una struttura perduta da tempo collegata con una via processionale al celebre tempio funerario, il Djeser-Djeseru.

I blocchi sono decorati da bassorilievi e iscrizioni dai colori vivaci e straordinariamente conservati che raffigurano la regina e suo nipote (correggente nonché successore) Thutmose III, mentre eseguono rituali sacri. Le decorazioni sono tanto belle che, nella conferenza stampa indetta questa mattina, il dott. Hawass le ha definite “tra le più belle scene viste nella sua vita”.

Sotto le fondamenta del tempio gli archeologi hanno scoperto un deposito intatto di strumenti cerimoniali su cui è inciso il cartiglio con il nome di incoronazione della regina: Maat Ka Ra.

Tutto il materiale verrà presto trasportato al Museo Egizio di piazza Tahrir, al Cairo, per ulteriori studi e la conservazione.

Un’altra scoperta, classificata tra più intriganti, riguarda una tavoletta con il nome di Senenmut, capo architetto e consigliere di Hatshepsut, tutore della sua primogenita Neferura, capo di Stato e supervisore del Palazzo Reale. Questa tavoletta si aggiunge al corpus di materiale che attesta l’immensa importanza che il ruolo di quest’uomo ebbe nel plasmare la visione architettonica della regina, compreso il suo iconico tempio mortuario.

Lungo la strada che conduce al Tempio a Valle, la missione archeologica ha scoperto i resti di una necropoli tolemaica. Tombe e pozzi di sepoltura di questo ultimo periodo evidenziano l’uso continuo dell’area come spazio sacro anche molto tempo dopo il regno di Hatshepsut. Queste sepolture riflettono una fusione di tradizioni egiziane e greco-romane, sottolineando il ruolo dell’Egitto come crocevia culturale durante il Periodo Tolemaico.

Ma come accennato, le scoperte si riferiscono anche al Medio Regno e al Secondo Periodo Intermedio, con  tombe di funzionari di alto rango tagliate nella roccia e pozzi funerari della XVII dinastia. Alcuni di questi pozzi contenevano sarcofagi rishi, ovvero sarcofagi antropomorfi elegantemente decorati con motivi piumati a simboleggiare protezione e rigenerazione. Le tombe dei bambini, invece, contenevano giocattoli. Queste sepolture forniscono una rara finestra sul periodo transitorio che conduce al Nuovo Regno, quando l’Egitto era vicino alla riunificazione con Ahmose I, colui che espulse dall’Egitto gli Hyksos, un popolo invasore dell’Asia occidentale che prese il controllo del delta del Nilo intorno al 1638 a.C. e governò parte dell’Egitto fino alla loro sconfitta e espulsione da parte di Ahmose nel 1530 a.C. ca.

Senza dubbio, la scoperta più significativa riguarda la tomba di Djehuty-Mes, un nobile della XVIII dinastia che servì come “sovrintendente del Palazzo” sotto la regina Tetisheri, nonna di Ahmose I. La tomba di Djehuty-Mes, scolpita nella roccia, presenta un ingresso a volta in mattoni di fango e una sala per le offerte decorata con scene in gesso dipinto.

All’interno, gli archeologi hanno trovato una stele funeraria intatta che commemora il servizio di Djehuty-Mes alla famiglia reale. Le iscrizioni testimoniano il suo prestigioso ruolo al palazzo di Tetisheri e collocano la sua morte nel nono anno di regno di Ahmose. Questa tomba non solo getta luce sulle dinamiche politiche e familiari dell’inizio della XVIII dinastia, ma sottolinea anche l’importanza di Tetisheri come matriarca nella riunificazione delle Due Terre e nella fondazione del Nuovo Regno.

Tutte queste nuove realtà hanno restituito una ricca varietà di oggetti, tra cui vasi di ceramica, amuleti, monete e manufatti funerari distanti tra loro nella linea del tempo anche un migliaio di anni.

Source: MoTa

Ph. Luxor Times

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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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