Un gioiello nel cuore dell’Umbria. La Villa dei mosaici di Spello

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Un gioiello archeologico da scoprire e valorizzare. La Villa dei Mosaici di Spello con i quasi 500 metri quadri recuperati è una delle scoperte più importanti dell’Umbria, un eccezionale tesoro archeologico di età imperiale che conserva splendidi pavimenti musivi e tracce d’affreschi e stucchi alle pareti. Sabato 24 marzo alle ore 11 sarà inaugurata una nuova struttura museale, moderna e tecnologica che permetterà ai visitatori di esplorare il fascino di questa residenza romana con ricostruzioni 3D, postazioni multimediali e un’App appositamente dedicata.

La scoperta della Villa risale al luglio 2005, in località Sant’Anna, appena fuori le mura di Spello mentre si stavano effettuando lavori di costruzione di un parcheggio pubblico. I primi resti quelli di un mosaico antico, di lì le operazioni di scavo stratigrafico portarono alla luce gli ambienti di una villa di grandi dimensioni e solo grazie al minuzioso lavoro di restauro oggi possiamo ammirarne la bellezza. Originariamente la Villa dei Mosaici di Spello era ubicata lungo un ramo secondario della via Flaminia che da Roma arrivava a Rimini attraversando l’Umbria. Gli archeologi hanno portato in superficie venti ambienti pertinenti al settore centrale della villa per una superficie totale di 500 metri quadri. Di questi ambienti solo dieci conservano pavimenti a mosaici policromi con motivi geometrici e figurati. L’ingresso è andato perduto.

Intorno al peristilio si aprono una serie di ambienti caratterizzati da mosaici figurati: la stanza degli uccelli, la stanza delle anfore, la stanza del sole radiante, la stanza del mosaico geometrico, la stanza degli scudi. La sala più importante, l’ampio triclinio, aveva al centro un pavimento con scena di mescita del vino. Fanno da cornice alcuni personaggi legati al mondo dell’agricoltura da interpretare come le Stagioni. Completano infine il mosaico animali selvatici (pantere), domestici (cinghiale, anatra, cervo) e fantastici (tigri marine).

Mosaico con mescita

L’edificio presenta due fasi costruttive ben distinte. La prima si data ad età augustea, attestata da resti di pavimentazione in cementizio, la seconda in piena età imperiale, tra fine II – inizio III secolo d.C. L’identità del proprietario della villa è ignota, ma la resa dei disegni e cromatica, soprattutto nel triclinio, presuppone un committente particolarmente facoltoso. Sicuramente doveva trattarsi di un uomo facoltoso e potente, viste le dimensioni della residenza, ma a Spello nessun indizio può fare luce sulla sua persona. Lo studio del mosaico al centro della stanza triclinare ha fatto ipotizzare forse ad un viticoltore che, particolarmente legato alla sua professione, volle immortale la scena nella sala più importante, un momento di condivisione ed orgoglio con gli ospiti.

Il Sindaco di Spello, Moreno Landrini: La Villa dei Mosaici di Spello è una scoperta archeologica che arricchisce la Città di Spello di un ulteriore prezioso tassello per la ricostruzione della sua antica storia. Ritrovare una villa romana è sempre un evento straordinario, ma nel caso di Spello lo è ancora di più, sia per la qualità e la dimensione, che per lo stretto rapporto con la città. La Villa si trova, infatti, a breve distanza da Porta Consolare, l’accesso principale alla città romana di Hispellum, e di fronte a Porta di Borgo San Sisto risalente all’epoca romana e facente parte dell’impianto originale della cinta augustea di Spello. A pochi passi di distanza, tramite percorsi pedonali particolarmente suggestivi anche tra i vicoli fioriti, si trovano luoghi, monumenti e opere d’arte dalla bellezza incomparabile, tra cui la Cappella Baglioni affrescata da Pinturicchio nella Chiesa di Santa Maria Maggiore. Il 24 marzo sarà una data storica perché la Villa aprirà le sue porte con una veste museale unica nel suo genere, che ne farà un significativo punto di riferimento archeologico a livello regionale, nazionale e internazionale. Siamo certi che questa opera straordinaria rappresenterà un eccezionale volano per promuovere Spello e l’Umbria; non a caso, già vanta visitatori illustri tra cui, come ultimi in ordine temporale, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini (nel 2015) e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (19 maggio 2017)”.

Presto dedicheremo alla giornata dell’inaugurazione un articolo approfondito.

Per le foto si ringrazia l’Ufficio Stampa

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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