#accaddeoggi Nel 1816 veniva portato alla luce il Tempio di Apollo a Pompei

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1834
Santuario di Apollo

Nel 1816 si iniziarono i lavori di scavo del Santuario di Apollo, una delle aree cultuali più importanti di Pompei.

Santuario di Apollo
Santuario di Apollo

Costruito in un punto nevralgico, permetteva salendo da Porta Marina, di arrivare nel centro pubblico della città. Assieme al Tempio dorico, quello di Apollo, costituisce uno dei nuclei cittadini più antichi, confermato anche dal ritrovamento di parte della decorazione architettonica databile tra il 575 e il 550 a.C. La scelta del culto, rimanda probabilmente alla presenza greca ed etrusca in Campania, documentata nel tempio anche da ritrovamenti di materiale votivo.

Tra il III e il II secolo a.C. il vecchio edificio arcaico (VI a.C.) venne rinnovato fino ad assumere le forme attuali,tranne per qualche rifacimento di epoca neroniana. L’edificio templare ingloba in se elementi sia italici come l’alto podio con scala d’accesso che greci, la peristasi; il pavimento della cella ha una decorazione a rombi di pietra policroma ad imitazione di cubi prospettici. L’area del tempio è circondata da un porticato al cui centro vi è un altare.

Statua di Apollo
Statua di Apollo

Un colonnato monumentale forse con annessa una terrazza, collegava il santuario al Foro dove si svolgevano i giochi gladiatori e le rappresentazioni teatrali dei ludi Apollinares, le feste in onore del dio dove fanciulli e fanciulle venivano iniziati e dove riconoscevano anche nella sorella gemella Diana i loro numi tutelari.

Le statue che attualmente si vedono nell’area sono delle copie di originali in bronzo di epoca ellenistica custodite al Museo Archeologico di Napoli.

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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