La tomba di Civita Giuliana conteneva lo scheletro di un uomo vissuto dopo il 79 d.C.

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Dopo le clamorose scoperte in località Civita Giuliana che vi avevamo annunciato, (https://mediterraneoantico.it/articoli/archeologia-classica/la-pompei-delle-meraviglie-nuovi-scavi-ricerche-e-la-realizzazione-del-calco-di-un-cavallo-a-civita-giuliana/ ) è interessante notare, attraverso il ritrovamento di una tomba post eruzione, come il territorio pompeiano non si sia del tutto spopolato dopo il 79 d.C. Durante gli scavi, infatti, ad emergere una sepoltura di epoca imperiale a cassa di tegole con tumulo e tubo fittile per le libagioni, posta sulla cresta meridionale del muro dell’edificio (la villa ).

Apertura tomba

Ad essere seppellito un uomo con età stimata tra i 40-55 anni, posto supino e con un chiodo di ferro per corredo posto sulla spalla destra. Al momento dell’apertura della tomba, lo scheletro non si presentava in ottime condizioni. Da una prima analisi sembrerebbe che la parte del cranio sia stata fortemente danneggiata dalle offerte delle libagioni che arrivavano direttamente sul viso del defunto attraverso l’enorme tubulo fittile, mentre il cinto pelvico risulta frammentato e quasi totalmente polverizzato.

Gli antropologi hanno altresì notato come la statura dell’individuo fosse addirittura sopra la media dell’epoca, circa 175 cm. calcolata sulla base dell’omero da restaurare. Altre analisi hanno messo in evidenza anche un’anomala usura dentaria con utilizzo extramasticatorio degli incisivi anteriori.  Sarà possibile riscontrare ulteriori patologie e anomalie genetiche solo dopo altre analisi specialistiche.

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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