Se un uomo… Il codice delle leggi di Hammurapi re di...
La traduzione della Stele di Hammurapi , che riporta il testo in cuneiforme antico-babilonese (ossia quello in cui la stele è redatta) e in caratteri neo-assiri, la traslitterazione, segno per segno, la trascrizione, la traduzione e il commento grammaticale.
Le dieci battaglie di Horus
Sul muro di cinta ovest, lato interno (est), del tempio di Edfu, una grandiosa serie di riquadri e testi si riferisce a una delle più importanti feste celebrate annulmente nel tempio, la Festa della Vittoria, che ricorreva il 21 di Mechir, il secondo mese della stagione invernale.
Nel primo registro si notano, disposte in cinque grandi riquadri, dieci barche: scene e testi sono relativi al cosiddetto “Cerimoniale dei dieci arpioni”.
Nel secondo registro, invece, lunghi testi descrivono le battaglie che Horus ha dovuto sostenere contro Seth e i suoi compagni. Sono questi testi, definiti “Le dieci battaglie di Horus” e costituenti la trama narrativa che ha trovato poi la sua trasposizione drammatica nel suddetto “Cerimoniale”, che sono qui analizzati.
Il Canto del mattino o Inno del risveglio a Edfu
Nel grande tempio di Edfu, dedicato al culto del dio falco Horus, durante l’ufficio del mattino delle feste solenni - ufficio che sostituiva, a intervalli regolari e frequenti il semplice servizio giornaliero - i sacerdoti coristi eseguivano il Canto del mattino, per propiziare il risveglio del dio dopo il sonno della notte. Il testo del canto si trova inciso, con tutta la magnificenza che conveniva a uno dei maggiori templi d’Egitto, sulla facciata esterna del santuario centrale. Ne riassumo, qui di seguito, la descrizione data da Maurice Alliot.
Mediterraneo Antico n°2 – marzo 2015
Min-Project: L'emozione della scoperta - Deir el-Medina: La stazione di valico o villaggio intermedio - Edda Bresciani. Una vita per l'egittologia - I saluti da Tebe 28 - Stele Cat. n. 1547 di Wahka - Il sarcofago Parvis al cimitero monumentale di Torino - Mummie: è giusto esporre resti umani nei musei? - Il cartonnage di mummia - In cosa credevano gli egizi? - Influssi stranieri nella religione egiziana - Divinità femminili - Gli obelischi egizi a Roma - L’arte egizia: dalla rappresentazione al simbolismo - Gli etruschi a tavola: il banchetto aristocratico attraverso - lo studio della cultura materiale - Porti e relitti - Il Liber Linteus di Zagabria - L’antica citta’ di Finziade - Zenobia: la regina ribelle - Matera e la sua cattedrale - Il Museo Barracco: il “bignami” dell’arte antica - “Bakchias. Dall’Archeologia alla Storia”
EM n°3 – settembre 2012
Le stele del Medio Regno nel Museo Egizio di Torino - Il Cristianesimo in Egitto - Iscrizioni ieratiche nella tomba di Thutmosi IV (KV 43) - Ernesto Schiaparelli - La tomba di Nefertari En Mut QV66 - Luci ed ombre in Abydos - L’area archeologica tebana - Gli scritti del luogo nascosto - Shamira - I papiri di Carla
LISIPPO – Bellezza e Armonia nell’Antica Grecia
Le leggendarie imprese di Alessandro Magno, re dal 336 al 323 a.C., condizionarono profondamente le forme e i contenuti presenti nella produzione artistica della civiltà greca. Per dare forma duratura alle sue conquiste, infatti, il re Alessandro promosse una politica di consenso basata sulla reciproca assimilazione delle culture e delle civiltà dei territori da lui sottomessi, pur privilegiando la diffusione della lingua greca e, in campo figurativo, permettendo la supremazia dellaμίμησις1.
Dopo la morte prematura del condottiero macedone e con la suddivisione del suo regno nei vari principati, sorretti dai Diadochi, si accentuarono nelle arti quegli aspetti che si erano già manifestati alla corte di Filippo II, dove risiedevano, a spese della dinastia, uomini come Aristotele, Lisippo ed Apelle in un clima di prossimità tra politici, filosofi ed artisti che poteva vantare i suoi precedenti solo nell’Atene del V secolo e in particolare nel cosiddetto “circolo di Pericle”. In un crescente spirito di emulazione del potere imperiale e di reciproca rivalità, dai principati ellenistici furono assoldate schiere di artigiani, scuole di architetti e di scultori per la realizzazione di fantastiche città, ricche di splendidi monumenti che celebrassero i fasti ed il potere di chi ne aveva permesso la costruzione.