Roma: la Guerra Sociale
Nel II secolo a.C. il senato aveva assunto una sempre maggiore preminenza, mentre al contempo la forte espansione di Roma nel Mediterraneo privava sempre più l’Urbe della partecipazione politica, finendo per far assumere alla nobilitas senatoria un controllo maggiore sulla res publica. In seguito alla lex Calpurnia del 149 a.C. il senato era arrivato a controllare perfino i processi contro la malversazione e corruzione nelle province, che però erano sempre amministrate dai senatori stessi.
Armenia. Un libro che non è solo un libro.
"Ho finalmente in mano (in libreria sarà nel mese di marzo) il prodotto della mia ultima fatica, questo libro, una guida storico-archeologica dedicato a una nazione, l’Armenia, che mi conquistato fin dalla prima volta che l’ho visitata, nel 2007.
I sacrifici umani nell’antica Roma
Da sempre nella storia i sacrifici (specie quelle umani) sono serviti per placare le ire di una divinità o per propiziarsene il favore, specie se "costretti" da un pericolo incombente, come la minaccia di un fenomeno naturale o una guerra. Molti e diffusi gli esempi che si potrebbero annoverare per suffragarne valore e significato sacrale: la civiltà hittita, ad esempio, può essere annoverata tra quelle che, nell'ambito di un rito propiziatorio e purificatore, effettuava sacrifici umani.
Presentazione di Milano Museo City
E' per noi un piacere informare tutti gli appassionati d'arte, di cultura e di natura che dall'1 al 3 marzo ci sarà MuseoCity 2019....
Pompei. Amore e sensualità negli affreschi della Regio V
Un’ alcova sensuale e raffinata riemerge nella sua totale bellezza dallo scavo della Regio V di Pompei, come aveva già prospettato lo splendido quadretto di Leda e il cigno, riaffiorato mesi fa nel corso delle operazioni di consolidamento dei fronti di scavo, lungo via Vesuvio. Alle spalle dell’ambiente torna in luce anche parte dell’atrio della dimora, con pareti dai vividi colori e l’affresco di Narciso, al centro di una di esse, che lo vede specchiarsi nell’acqua rapito dalla sua immagine, secondo l’iconografia classica.
Finché morte non ci separi.
Quando gli archeologi riescono a far riaffiorare dalla terra e dalle viscere della Storia monumenti, iscrizioni, case, tesori, l’attenzione del pubblico è tutta rivolta a queste scoperte, al passato e alle vicende umane di cui sono state protagoniste; quando il ritrovamento riguarda, invece, una mummia, l’interesse si fa ancora più alto. Vogliamo sapere come vivevano gli uomini e le donne che ci hanno preceduto, cercare di indovinare quali sentimenti, paure, desideri e ambizioni li muovevano e perché. Nel momento in cui il passato ci restituisce addirittura una coppia di scheletri (evento non proprio abituale) sepolti insieme per il loro ultimo viaggio, la nostra immaginazione è rapita dalle infinite possibilità di fronte a cui ci pone quel ritrovamento: chi sono i due scheletri? Perché sono stati sepolti insieme? Erano davvero due sposi? Quali misteri nasconde la loro vita? Perché sono morti?

















