Il frammento con la “spada nella roccia”, crediti Archeologia a San Galgano
Con un post sulla pagina social “Archeologia a San Galgano”, gli archeologi comunicano che la campagna di scavo che si sta conducendo presso l’abbazia di San Galgano (Chiusdino, Siena), in collaborazione tra il Comune di Chiusdino e il Dipartimento Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Siena, ha portato alla luce un frammento di boccale in maiolica policroma da datarsi tra il XVI e il XVII secolo.
Il frammento, rinvenuto verso il limite ovest del settore di scavo, ad ovest della canaletta (area 3, settore C), raffigura una spada di colore blu con impugnatura campita in giallo. Sebbene il frammento non si conservi interamente, la raffigurazione è interpretata come una spada inserita in tre monti sottostanti; da uno di essi fuoriesce un rametto con foglie stilizzate.
L’importanza di questo rinvenimento risiede nel fatto che esso raffigura lo stemma dell’eremo di Montesiepi, ovvero la spada che il cavaliere Galgano Guidotti (1150? – 1181) avrebbe infisso tra le rocce nella sua scelta di diventare eremita e di dedicare la sua vita a Cristo.

L’elsa della spada dà l’impressione di essere una croce. Questo manufatto è tuttora visibile nella rotonda dell’eremo, costruito sulla capanna dove visse San Galgano, per volere di Papa Lucio III e affrescato da Ambrogio Lorenzetti.

In attesa di studi approfonditi, l’ipotesi degli archeologi è che ci sia un committente dietro la realizzazione di un boccale con la raffigurazione dello stemma dell’eremo di San Galgano.