Angeli con gli strumenti della Passione, lunetta sinistra


GIORNATA DI STUDIO

9 giugno 2016, ore 9,30

 Musei Vaticani, Sala Conferenze

 

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In questo Giugno 2016 si chiude quello che il Direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci chiama il “trittico sistino”. Il riferimento è alle iniziative di prestigio e rilevanza internazionali che i Musei del Papa negli ultimi tre anni hanno dedicato alla Cappella Sistina, al loro tesoro più celebre e più prezioso. Nel 2014 c’è stata la inaugurazione accompagnata da due giorni di Convegno internazionale (Nuovo respiro e nuova luce in Cappella Sistina) dei nuovi sistemi di climatizzazione, controllo della temperatura e della umidità, abbattimento degli inquinanti e, insieme, dell’impianto di illuminazione led per offrire al pubblico la visione migliore, più completa e appagante di quegli affreschi celeberrimi. Ancora, nel 2015, per le cure di Vittoria Cimino, responsabile dell’Ufficio del Conservatore dei Musei Vaticani, è stato presentato in Sala Regia (nelle due edizioni italiana ed inglese) il volume La Sistina venti anni dopo, rendiconto degli interventi scientifici tenuti nel Convegno dell’anno prima. Infine quest’anno, il prossimo giovedì 9 giugno, curata dal Prof. Tommaso Casini, docente all’Università IULM di Milano, da Nino Criscenti, giornalista e autore televisivo, e da Paola Di Giammaria, responsabile della Fototeca dei Musei Vaticani, i Musei del Papa ospitano nella loro Sala Conferenze, a partire dalle ore 9.30, una Giornata di Studio molto particolare. Protagonista è la Sistina del Novecento nelle campagne fotografiche e nelle restituzioni filmiche, nell’emergere di una “fortuna” iconica che rappresenta uno dei fenomeni più suggestivi del tempo moderno. Fortuna che è cominciata molto presto, con le prime incisioni già nel 1512 all’apertura della Volta, e che ha avuto un’esplosione con i nuovi mezzi di riproduzione, dalla fotografia dell’Ottocento al digitale dei nostri giorni. Tutte le forme di ‘traduzione’ del Michelangelo sistino negli ultimi centocinquanta anni saranno analizzate nel corso della Giornata, dalle lastre di Romualdo Moscioni nell’intervento di Paola di Giammaria alla Sistina su Youtube percorsa da Tanja Michalsky, direttrice della Bibliotheca Hertziana, dalla fotografia scientifica e divulgativa indagata da Maria Francesca Bonetti alla Metasistina ricercata nei social-media da Giovanni Fiorentino.

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Michelangelo: Giudizio Universale (Wikimedia Commons)

Non c’è opera d’arte che possa stare alla pari della Volta e del Giudizio di Michelangelo sul piano della riproduzione fotografica. Da Cristina Gennaccari, della Fototeca dei Musei Vaticani, conosceremo i dati della ricerca sui permessi concessi ai fotografi per la Cappella Sistina in un periodo d’oro della fotografia, dai primordi agli anni Trenta del ‘900. Dalla fotografia alla ri-mediazione, alla deformazione e al riuso. Si vedranno, nel corso della Giornata, alcune delle centinaia di immagini collezionate dal grande storico dell’arte americano Leo Steinberg, tra le quali una raffinata ‘traduzione’ della Volta su una copertina del New Yorker e le più stravaganti riproposizioni della Creazione di Adamo, soggetto che figura al primo posto tra le operazioni di riuso. L’attenzione mediatica non si interrompe mai nel corso del Novecento e registra delle impennate in occasione di eventi e ricorrenze, come si vedrà con l’intervento di Lucina Vattuone sulla fortuna mediatica degli affreschi di Michelangelo. A Natale del 1949, vigilia dell’Anno Santo di Pio XII, Life esce con un primissimo piano del Creatore UFFICIO STAMPA MUSEI VATICANI Tel. 06 69883041 – fax 06 69885236 − stampa.musei@scv.va in copertina e ben ventidue pagine a colori, esclusivamente sulla Volta, con immagini di uno sei suoi grandi fotografi, Frank Lerner. Life è il primo dei magazine illustrati a scoprire il Michelangelo della Sistina. Che sarà presente su tutte le testate europee e americane nel 1964, quarto centenario della morte dell’artista. Quell’anno la Rai trasmette lo sceneggiato Vita di Michelangelo, regista Silverio Blasi, protagonista Gianmaria Volonté, che il settimanale Radiocorriere lancia il 1° agosto con il primissimo piano di Adamo in copertina e una serie di immagini a colori a piena pagina da ritagliare e raccogliere. Risale al 1961 la prima volta della Rai sulla Sistina, con un documentario di ventidue minuti, e sarà l’inizio di una serie ininterrotta di programmi, tra informazione, cultura e spettacolo, ore e ore di trasmissioni, dalla docufiction a Blob, da Zeffirelli del 1971 ad Alberto Angela del 2015. Francesca Maria Cadin porterà i dati della sua ricerca sul patrimonio delle Teche Rai, condotta appositamente per la Giornata di Studio: oltre 200 titoli sulle tre reti generaliste e un migliaio sui telegiornali. Nei grandi numeri, in buona parte con gli affreschi di Michelangelo a far da sfondo al Conclave, spuntano i nomi di Roberto Rossellini, Krzysztof Zanussi, Dario Fo, Anthony Burgess.

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San Bartolomeo reca in mano la sua pelle: in essa è stato riconosciuto l’autoritratto anamorfico di Michelangelo (Wikimedia Commons)

Venticinque sono i documentari e servizi giornalistici sul grande restauro: il primo della durata di un’ora, trasmesso dai Servizi Speciali del Tg1 nell’autunno del 1984 a conclusione della pulitura delle lunette, l’ultimo andato in onda a maggio del 1994 su Rai Uno alla fine dei lavori sulla parete del Giudizio. Come è noto, il restauro degli affreschi di Michelangelo nella Sistina si è svolto sotto gli occhi della Nippon Television, che ha documentato, in esclusiva, giorno per giorno, l’intera impresa. Gianluigi Colalucci, il protagonista del restauro, evocherà la sua esperienza di lavoro a tu per tu con Michelangelo e con la cinepresa alle spalle. Dagli anni del restauro ad oggi l’attenzione mediatica sul Michelangelo della Sistina si può dire che non conosca soste, come si vedrà dal quadro della produzione internazionale fotografica e televisiva che traccerà Rosanna Di Pinto, responsabile dell’Ufficio Immagine dei Musei Vaticani. Di Pinto mostrerà anche il passo ulteriore fatto con il restauro nella ‘traduzione’ della Sistina: dalla riproduzione alla replica. L’intera Cappella, infatti, si può vedere oggi a grandezza naturale, in fotografia su ceramica in Giappone, su tela in Messico. Dal documentario al film in costume, è nutrita anche la filmografia sul Michelangelo della Sistina anche se più spesso inserito nei ritratti dell’artista a tutto tondo. La prima produzione spetta all’Istituto Luce con un documentario di dodici minuti di cui è ignota la data esatta, ma databile tra il 1932 e il ‘37: un lavoro che oscilla tra divulgazione e propaganda di regime, come dirà nel suo intervento Patrizia Cacciani, responsabile dell’Ufficio Studi dell’Archivio storico Luce. Il primo titolo internazionale è tedesco: Michelangelo. Das Leben eines Titanen di Kurt Oertel, 1938, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, un documentario di 93’ con una lunga storia, dalla Germania nazista a Hollywood, rimontato e ridotto a 70’ da Robert Flaherty nel 1950 e vincitore dell’Oscar come miglior documentario nel 1951. Quello del documentario, cinematografico e poi televisivo, è un vasto capitolo che non sfugge agli appuntamenti con gli anniversari biografici dell’artista e con le date della Sistina, come il 31 ottobre 2012, quinto centenario della presentazione degli affreschi sulla Volta a Papa Giulio II, ricordato su tutte le reti Rai, e addirittura scelto dal canale Sky Arte come giorno di inizio delle sue trasmissioni in Italia con una produzione in 3D. Del 1964 è uno dei capisaldi del cinema documentario sull’artista, il critofilm in più parti di Carlo Ludovico Ragghianti che usò la macchina da presa come strumento del suo lavoro di storico dell’arte: ne parlerà Tommaso Casini in un intervento dedicato proprio al rapporto tra gli storici dell’arte e la Sistina filmata in cui ritroveremo alcuni dei grandi studiosi del pieno Novecento, da Giulio Carlo Argan a Ernst Gombrich, da Federico Zeri a Kenneth Clark, autore sempre nel 1963 di un celebre documentario per la BBC, Michelangelo. The artist as hero. Il cinema vero e proprio, il film in costume su Michelangelo, sarà oggetto dell’intervento di Francesco Galluzzi, con una rassegna non solo delle poche celebri pellicole dedicate all’artista come Il tormento e l’estasi di Carol Reed del 1965, ma anche della presenza di Michelangelo e dei suoi affreschi nella Sistina in film di tutt’altro soggetto, da Rosmary’s baby di Roman Polanski ad Habemus papam di Nanni Moretti, fino ai titoli del kolossal Ben Hur sulla Creazione di Adamo. Sentiremo infine due testimonianze: parleranno del loro rapporto con le immagini di Michelangelo nella Cappella Sistina il videoartista Fabrizio Plessi e il regista Ermanno Olmi. Seguirà un concerto con l’esecuzione di una delle opere che testimoniano la fortuna di Michelangelo nella musica del Novecento: la Suite su versi di Michelangelo, che Dmitrij Šostakovič scrive nel 1974 per basso e pianoforte. Dalla voce di Mirco Palazzi con Marco Scolastra al pianoforte, sentiremo gli undici sonetti tradotti in musica da Šostakovič: con questo dialogo a distanza fra i due artisti si chiuderà la Giornata di studio Tradurre Michelangelo della Sistina.

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1 COMMENTO

  1. Entrando nella Cappella Sistina di Michelangelo, sopra il Giudizio, speculare all’Innalzamento del serpente di rame, da parte di Mosè, vi è dipinta la crocifissione di Aman, primo ministro persiano che voleva uccidere gli ebrei e poi a morire sarà lui. (cfr. Libro di Ester). Unica croce presente negli affreschi. Fa si che abbiamo una promessa (la croce di Cristo), sotto forma di minaccia. Aman protagonista negativo del carnevale ebraico, negli affreschi di Michelangelo assomi…glia al Gesù giudice del Giudizio Universale. Ma in questo caso la somiglianza a cui si alluderebbe non sarebbe fisica, (come invece avrebbero avuto Gesù, Leonardo da Vinci e Michelangelo verso il termine della loro vita), ma funzionale. Il genio di Michelangelo, gli ha permesso un fantastico viaggio nel tempo: avrebbe visto la morte di Gesù in croce, mentre assumeva anche il ruolo di Aman, (anticipando di 4 secoli l’ipotesi simile dell’antropologo Frazer di inizio 900). In un carnevale si perde la cognizione di quello che si fa. Tanto che Gesù sulla croce esclamò: “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). Gesù amando tutti sarebbe sceso il più in basso possibile per non tralasciare nessuno. Cfr. ebook/kindle. Leonardo e Michelangelo: vita e opere. Grazie.

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