Ieri mattina, il soprintendente del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna, ha diffuso sui social network le immagini di alcuni volti ricostruiti in laboratorio.
Si tratta di “ipotesi di ricostruzione del viso realizzate nel laboratorio di ricerche applicate grazie ai teschi ritrovati nella Casa di Giulio Polibio“, come spiega lo stesso Osanna.
I volti, ottenuti proiettando in 3D le ossa e i calchi in gesso, mostrano tratti somatici diversi fra loro, il che non sorprende affatto se si tiene conto della multietnicità della popolazione di Pompei, Ercolano, Stabia e Oplontis.